Libertà
Da quando lavoro da casa come freelance il mio stile di vita è nettamente cambiato.
Lo stipendio fisso a fine mese ha lasciato il posto a entrate variabili e altalenanti. Guadagno meno di quando lavoravo full time per un’azienda ma le conseguenze positive della mia scelta di vita sono tante e tali che questi due aspetti negativi non mi pesano, mi sono semplicemente ritarata su di essi in maniera del tutto naturale.
Sono diventata molto più oculata nelle spese: compro meno. E non perché io dica a me stessa ‘hai voluto mollare il posto fisso? mo te ne stai in austerity da scarpe Miu Miu. E senza fiatare.’ ma perché non ho proprio più voglia di comprare niente: mi sembra tutto superfluo. Ho realizzato che nell’armadio ho abbastanza pantaloni a zampa, a sigaretta, alla caviglia per affrontare tutti i cambiamenti ciclici della moda da qui all’eternità. 15 anni nella moda mi hanno fatto accumulare un guardaroba invidiabile che non mi sono mai realmente goduta. Lo sto facendo ora, anche se a piccole dosi, perché le mie abitudini, la mia vita sociale, la routine sono cambiate: la mia divisa da content writer freelance che accompagna i figli a scuola e poi li porta al parco a giocare e poi esce con le amiche oppure va al cinema col marito è fatta di pantaloni comodi e sneakers. Per il raro shopping che faccio ora, i miei punti di riferimento sono Oysho e &Other Storie, che mi permettono di sentirmi comoda e cool con poche decine di euro.
Non spendo più neanche per i cosmetici: esco abitualmente struccata senza sentirmi ‘nuda’ e anche questo mi sembra un lusso oltre che una conquista enorme per me che fino a qualche anno fa non uscivo di casa senza almeno un velo rassicurante di fondotinta. Il mio ultimo acquisto beauty è un rossetto di Tom Ford rosso lampone che ho comprato quando è nato il mio secondogenito e che indosso quando ho voglia di darmi un tono.
Guadagno meno ma lavoro meno, seguendo i miei tempi e godendomi le pause caffè senza il terrore di colleghi che ti guardano storto; le fughe in libreria a metà mattinata – ecco ho sostituito le scarpe con i libri, che mi fanno sentire meno in colpa perché meno impegnativi economicamente – e gli appuntamenti di lavoro che si trasformano in pranzi in posti che non sono più i baretti tristanzuoli sotto l’ufficio, che servono verdure grigliate riscaldate al microonde.
Una delle mie ultime scoperte a proposito di pranzi in posti belli è un micro ristorante che si chiama MAM (MilanoAmoreMio). Me l’ha fatto conoscere la mia amica Irene. Fa una cucina vegetariana super gustosa, invitante anche nell’aspetto. Non esiste un menù: mangi i piatti che propone lo chef di giorno in giorno, impiattati su stoviglie spaiate recuperate nei mercatini e serviti su vassoi altrettanto spaiati. I piatti ti vengono descritti al momento. Le piccole sale sono arredate con mobili di modernariato mescolati con molto stile (non a caso uno dei soci del locale è la proprietaria del regno del vintage Cavalli e Nastri). Sedie anni ’50 e ’60 una diversa dall’altra, applique anni ’70 che su muri verniciati in maniera irregolare danno un effetto molto caldo, poltroncine nelle quali sprofondare come nel salotto di casa bevendo un caffè senza guardare l’orologio. Senza guardare l’orologio.
La mia nuova condizione mi ha fatto scoprire un elisir che distende la pelle, attenua le rughe, alza il livello di endorfine e compensa molte, moltissime apparenti carenze: la libertà.
Cara Emme, leggo le tue parole riguardo alla libertà e mi sembra di guardarmi allo specchio… ho 2 figli vicinissimi, un marito e da poco anche un cane e ho scelto la strada del lavoro indipendente, seguendo i miei tempi e – soprattutto – quelli che mi vengono dettati dalla scuola dei bambini e dai loro impegni. Lavoro meno e guadagno meno, come te (ma auspico che questa seconda considerazione possa migliorare negli anni!), però cosi riesco a portare avanti sia lavoro che famiglia. Senza grossi sensi di colpa. Quindi, w la libertà e la voglia di ricominciare, in maniera diversa, con comode sneakers ai piedi ogni giorno e i tacchi nell’armadio per gli incontri con i clienti o le occasioni speciali. Ciao! L
Letizia, io e te abbiamo parecchie cose in comune mi pare (a parte il cane 😉 ). Nelle tue parole leggo che sei FELICE e APPAGATA, proprio come lo sono io. Un abbraccio.
Felice e appagata, è verissimo. Ma quanti incastri per portare avanti lavoro&famiglia, la mia vita assomiglia a Tetris! A presto, L