4 anni
I 4 anni sono arrivati davvero, bambino mio. Puoi finalmente smettere di barare quando per strada ti chiedono la tua età.
Quei tre e mezzo ti stavano proprio stretti, ti sembravano così pochi in confronto ai cinque di tua sorella. Quattro anni invece sono abbastanza, ti fanno sentire grande quasi quanto lei, ti danno l’impressione di colmare quello spazio di tempo – seppure piccolo – che vi separa da sempre e che non ti è mai andato giù: sul quel terreno la lotta è sempre stata impari. Ci penserà la maturità a farti digerire il fatto che sarai sempre un po’ più piccolo di tua sorella ma non per questo meno in gamba, meno bravo nel fare le cose, meno intelligente. Intanto da oggi, hey, hai quattro anni, quattro candeline da spegnere, la erre che suona ancora come una elle, gambe veloci e un sorriso luminoso che mi mette KO. Sei logorroico quanto basta, furbo e assertivo: la tua maestra dice che da grande potresti fare l’avvocato, io temo invece che mi diventi un politico super carismatico.
Stamattina, dopo averti lasciato a scuola, ho preparato questa torta per te: sarà una sorpresa per quando tornerai a casa. Non è una di quelle torte immacolate, con la pasta di zucchero e le decorazioni di design. Ho voluto farla io come tua nonna l’ha sempre fatta a me per i miei compleanni da bambina. Erano torte imperfette e non sempre buone ma mi piaceva scrutare tua nonna in cucina intenta a montare a neve gli albumi e in trepidazione davanti al forno sperando che la torta lievitasse.
Anche questa torta è imperfetta, proprio come la tua mamma del resto, che è stata in trepidazione davanti al forno, sperando che lievitasse. L’ho decorata meglio che ho potuto ma c’è comunque qua e là qualche sbavatura di crema pasticciera. Spero che tu non ci faccia troppo caso. Sai che ti dico, però? ne ho assaggiato una briciola ed è proprio buona!
Buon compleanno, piccolo uomo.
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