5 trucchi per salvare la coppia dopo l’arrivo di un figlio
Sono passati 7 anni dalla nascita della mia primogenita e quasi 6 dall’arrivo del mio secondogenito. Bilanci? i figli godono di ottima salute, grazie. Ma anche il mio rapporto di coppia.
Come ha fatto a sopravvivere all’arrivo di 2 bambini, per giunta materializzatisi in casa nostra a distanza di 1 anno l’uno dall’altro? No, io e la mia dolce metà non abbiamo fatto terapia di coppia, non abbiamo letto manuali di psicologia, non abbiamo assunto uno stuolo di tate. Abbiamo solo fatto tante domande a persone che stimavamo e seguito i loro consigli…senza barare, però! Al pediatra per esempio, uomo saggio e pragmatico oltre che ultracompetente. E poi agli amici che erano sopravvissuti all’arrivo di più figli senza esserne travolti e senza aver perso il controllo della propria vita, inclusa quella di coppia.
Bè, ha funzionato. Io e Enne siamo ancora qui, motivati e complici come prima dell’arrivo di Olli e Bibo. Per carità, ogni tanto ci mandiamo bellamente a quel paese, abbiamo discussioni e divergenze, ma facciamo squadra e non abbiamo perso di vista il lato ludico e romantico dello stare insieme noi due, prima che tutti e quattro.
Per la mia esperienza, sono 5 i ‘trucchi’ che alleggeriscono il passaggio dalla vita a due alla vita a due…con prole:
1 – Essere perfettamente consapevoli dei pregi e dei difetti del partner. Se avete accanto un uomo abituato a essere servito e riverito, che in casa ha zero autonomia o che ha problemi a stabilire le priorità, non aspettatevi che cambi con l’arrivo di un figlio. Nel dubbio, mettete in chiaro – anche nero su bianco, se serve – chi farà cosa. La divisione dei compiti è la chiave di tutto, inutile giraci attorno.
2 – Bimbi a nanna a un’ora decente, possibilmente la stessa ogni sera. Evitando di trattenersi in camera dei figli per un’ora di coccole, grattini, storie della buonanotte: bacio della buonanotte e poi fuori. In sostanza, non basta comprare Fate la nanna: perché il momento della messa a letto sia rapido e indolore bisogna mettere in pratica i consigli del libro, e senza sgarrare. Non sono ammessi ‘ma poverino, piangeva troppo e non ce l’ho fatta a lasciarlo giù’ oppure ‘e se cresce col trauma dell’abbandono?’. Noi siamo stati ligi e i nostri figli vanno ogni sera a letto alle 20.30 da quando avevano 5 mesi, senza drammi e senza scene apocalittiche. Da quel momento in poi, il divano (e il telecomando) è tutto per noi.
3 – Co-sleeping, no grazie. Il talamo nuziale è off limits. La nanna la si fa ognuno nel proprio letto, fin da subito. Con le dovute eccezioni, ovvio: il lettone è sempre pronto quando arriva il febbrone da cavallo, quando papà è fuori città per lavoro, quando si fanno brutti sogni.
4 – Una sera a settimana si esce da soli. Prima che nasca il pupo prendete accordi con una babysitter, con i nonni o con una zia perché si prendano l’impegno di tenervi i bambini mentre voi vi prendete un paio d’ore per andare al cinema, a una festa o a cena fuori. Sembra una sciocchezza ma non avete idea del potere rilassante e rigenerante di quelle due ore fuori, da soli, una volta alla settimana. Questa è un’abitudine che ho mutuato dalla mia amica Anto e ancora la ringrazio.
5 – Non trascurate quello che vi piaceva prima che arrivassero i figli: andare a correre al parco? il calcetto del lunedì coi compagni del liceo? vedere regolarmente gli amici, inclusi quelli senza figli? Cercate di ripristinare un equilibrio che includa, per quanto possibile, anche i vostri hobby o quella vecchia abitudine che vi faceva stare bene. Alternandovi magari col vostro compagno.
E’ importante, per la mia esperienza, ricordarsi che prima che compagni e genitori siete degli individui, con passioni e interessi propri…che vanno coltivati per stare bene, per portare ossigeno alla coppia e per non farsi fagocitare dalla routine.
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