6 libri stupendi da regalare…e regalarsi!

Pecco di presunzione se scrivo che i libri che ho selezionato per questo mese di novembre sono decisamente meravigliosi? A voi l’ardua sentenza, io vi lascio la mia personalissima lista di lettura…

Solitamente leggo un thriller all’anno privilegiando quegli autori che, in passato, mi sono piaciuti, in una sorta di… fidelizzazione con i brividi. Per questo ho scelto ancora una volta Ashley Audrain, della quale avevo amato il precedente “La Spinta”, tornata oggi in libreria con “Sussurri” (Rizzoli). Desperate whousewives o giù di lì sono le quattro donne – Whitney, Blair, Rebecca e Mara – che gravitano intorno allo stesso quartiere e che condividono il terribile incidente che ha coinvolto Xavier, il figlio più grande di Whitney. Nel microcosmo più o meno patinato entro il quale si muovono le protagoniste, il buco nero di quanto successo diventa una bussola per indagare i loro movimenti e ricostruire il puzzle di quelle vite che, di perfetto, hanno solo il prato curato davanti all’ingresso di casa.

Così come non è perfetta Alex, che si muove nell’estate appiccicosa degli Hamptons cercando di mettere insieme i pezzi di un’esistenza, la sua, che è frammentata e tutta da ricostruire seguendo gli indizi che lei stessa lascia lungo le spiagge assolate in fronte all’oceano. “Non era questo che volevano tutti? Vedere sulla faccia dell’altro l’accettazione pura. Era una cosa semplice, in realtà, ma anche piuttosto rara: non la si otteneva dalla famiglia, né dal partner, perciò bisognava cercarla in qualcuno come lei”. Cara, disturbante Alex che, con la tua ingombrante presenza, ci ricordi quello che non vogliamo essere. Per sottrazione, per pudore, per banale comodità. Ma chi ha ragione, poi? Magnetico, respingente, forte di una scrittura ritmata che accompagna il vagabondaggio emotivo di una protagonista che conquista e repelle al contempo è “L’Ospite” di Emma Cline (Einaudi). Leggere per credere.

È delicata la penna di Lisa Ginzburg nel suo “Una piuma nascosta” (Rizzoli) che dà fiato alla storia di Teo e Rosa, vent’anni in due, che si incontrano per la prima volta alla Quercetana, una tenuta meravigliosa nella campagna toscana, e che in qualche modo non si lasceranno mai. Lui, adottato dai proprietari e originario della Moldavia, per difendersi da ricordi di cui porta i segni usa rabbia e violenza mentre lei, la figlia dei custodi, è la sola che riesce a smorzarne la durezza fino a costruire con lui una preziosa intimità. Complici prima e separati poi, si ritroveranno anni dopo nello stesso posto rispondendo al richiamo di un passato che non si può ignorare. Un ritorno a quei luoghi dell’anima che sono casa in cui la memoria affiora con tutto il suo bagaglio di paure e di gioie e dove ogni incontro segna per sempre. 

Con “Sabato Champagne” di Alice Valeria Olivieri (Solferino) si fa un tuffo nella tv di Berlusconi insieme alla generazione che con questa, in qualche modo, è cresciuta. Del resto, Anita, la protagonista del romanzo, conosce il mondo solo attraverso il piccolo schermo e quando, una volta adulta, si ritrova a Cologno Monzese, in quegli stessi studi televisivi che hanno accompagnato la sua formazione, ha una sorta di illuminazione. Nelle pagine scorre l’eco dei programmi tv che hanno segnato un’epoca e di cui viene riportata la memoria con certosina precisione mentre la vicenda di Anita, in cui vita e televisione sono intrecciate in maniera indissolubile, concentra tutte le ambizioni, i sogni, le relazioni umane e le speranze di riscatto sociale che, nel tempo, si sono rispecchiate nelle luci dello schermo. Nostalgico.

Chi dice che i racconti sono oramai preistoria non ha letto quelli raccolti da Anna Voltaggio nel suo “La nostalgia che avremo di noi” (Neri Pozza) che, con il suo sguardo potente e affilato, crea figure animate da un’umanità dolente e terribilmente reale. Sono cartoline dal presente racchiuse in una girandola di scorci pulsanti e fragili, pronti a ricordare che il senso di tutto rimane una questione squisitamente privata.

Impossibile, del resto, non amare i piccoli quadri che portano la firma della geniale Shirley Jackson tornata con la sua “Strega” (Adelphi) a regalare lampi di brivido in formato smart. Veloci, disturbanti, potentemente feroci, sono racconti che spalancano zone d’ombra, intime o apocalittiche che siano, mettendo in scena, ancora una volta, un’umanità disturbata e oscura. A voi il piacere di scoprirla.

Come sempre, buona lettura!

Ursula Beretta

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