Camille, una parigina tra Milano e Maiorca
Ho conosciuto Camille su Instagram qualche tempo fa. Del suo profilo (@dos_palomitas) mi colpivano molto le foto intense che ritraevano per lo più le sue bambine (le sue muse), e che sembravano scattate in un’epoca lontanissima. Ho scoperto solo dopo che viveva a Milano…praticamente vicino casa mia. Avevamo addirittura conoscenze in comune. Lei ha la capacità di fare foto ‘che parlano’, e che lasciano intuire che dietro l’obiettivo ci sia una persona profonda, con un senso estetico sofisticato, che ha qualcosa da raccontare.
E ho avuto la curiosità di saperne di più su di lei.
Mi racconti come ci sei finita a Milano da Parigi?
Ho incontrato un milanese a Maiorca durante un’estate. Dopo due anni di andate/ritorni Milano-Parigi abbiamo deciso di vivere insieme a Milano. All’epoca il mio lavoro mi permetteva di spostarmi e quindi non ci ho pensato troppo! Quando l’ho incontrato tornavo da Barcellona dove avevo vissuto due anni bellissimi e non vedevo l’ora di scappare di nuovo da Parigi. Poi vivere in Italia per me era un sogno.
Cosa facevi a Parigi?
All’epoca ero co-founder di un marchio di abbigliamento femminile eco-friendly che si chiamava Les fées de Bengale. L’avevo creato con mia sorella e un’amica nel 2005 (ha chiuso nel 2014, dopo avere aperto 5 negozi monomarca di cui 4 a Parigi). È stata una bellissima avventura, tanto dal punto di vista umano quanto dal punto di vista professionale.
Qual è stato il tuo ‘cultural shock’ quando sei venuta a vivere in Italia?
Difficile. Non siamo tanto diversi 🙂 Allora, magari le persone a casa con i genitori fino a 30/40 anni, anche con un lavoro, in Francia non le vedi…oppure solo nel film ‘Tanguy’ 😉
Il cibo!! Uno shock molto positivo!
Ti sei integrata facilmente a Milano? e le bambine?
Non è stato molto facile lavorando da casa, oltre agli amici di mio marito non avevo le mie amiche, ho iniziato a frequentare persone nuove quando ho iscritto la mia primogenita alla materna. Le bimbe hanno le loro amiche del cuore e non hanno mai avuto nessun problema di integrazione visto che sono nate a Milano. A loro parlo in francese ma loro mi rispondono in italiano.
Come è nata la tua passione per la fotografia? cosa ti piace fotografare?
Veramente ho sempre amato la fotografia, gli album di famiglia sfogliati mille volte. Ho iniziato ad approcciarla più seriamente quando è nata mia figlia Sofia: avevo paura dimenticare certi momenti, volevo ricordarmi ogni giorno, ogni dettaglio della sua vita, custodire ogni ricordo. La passione non mi ha più lasciato e ho proseguito a fotografare l’infanzia sua, poi della sorellina di Sofia, Elisa, e poi quella dei figli degli amici, etc.
Quella fase meravigliosa della vita merita di essere ricordata. Mi ispira tantissimo.
Adesso, propongo servizi fotografici alle famiglie per salvaguardare i loro momenti insieme creando immagini naturali e poetiche delle loro vite.
Adoro anche fare ritratti – ai bambini ovviamente – ma anche alle mamma e ai papà con il loro bambino. Mi piace raccontare, rivelare qualcosa attraverso gli sguardi. Lo sguardo dice tanto.
Su Instagram ho notato che trascorri lunghi periodi a Maiorca. Perché proprio Maiorca? Ho visto anzi che la quarantena l’hai trascorsa lì! com’è stato?
Haha adesso si! E’ da ormai quasi 3 mesi che sono lì, guarda che ci vivrei volentieri!
Mia madre andava a Maiorca fin dall’adolescenza; la prima volta che ci sono andata non avevo neanche un anno, e ci ho trascorso ogni estate della mia infanzia e adolescenza. Un’estate ho incontrato un milanese, i suoi hanno una casa a Maiorca e ci andavano da quando lui aveva 10 anni.
Oggi le nostre vacanze le passiamo spesso lì, le bimbe ne sognano tutto l’anno. L’estate scorsa ci siamo sposati proprio lì 🙂
Quando a fine febbraio hanno spostato di nuovo l’apertura delle scuole di 2 settimane siamo andati lì con mio marito, mia sorella e i suoi due figli, per allontanarci dalla città e dall’ambiente sempre più ansiogeno. Abbiamo saputo lì della chiusura totale dell’Italia.
Sinceramente da qua, tra casa e giardino, non abbiamo mai sofferto il lockdown, ci sentiamo totalmente risparmiati. La quarantena per noi si sta prolungando, non ci sono ancora voli verso Milano ma so che farò molta fatica a vivere con la mascherina e ad adeguarmi a tutte quelle nuove restrizioni, quindi per il momento ci godiamo la dolce vita nella nostra oasi di pace.
Ci dai qualche indirizzo ‘segreto’ family-friendly a Maiorca?
Ponderosa, migliore paella piedi nella sabbia, sulla spiaggia de Muro, e oltre la paella è tutto buonissimo. Abbiamo organizzato la cena del giorno dopo il nostro matrimonio lì con un gruppo di ballerini di flamenco: è stato meraviglioso, i bimbi giocavano nella sabbia davanti ai tavoli.
La terrassa, a Aucanada, altro ristorante vista mare con una mini spiaggetta sotto: l’ora del tramonto è meravigliosa. Ci vado da quando sono piccola, infatti l’odore mi ricorda l’infanzia e il Laccao che bevevo 🙂
Deia e Valldemossa sono due paesini bellissimi per una gita, ogni angolino è meraviglioso.
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