Figli
Figli, non abbiamo fatto tanta strada insieme ma ho voglia di dirvi che la nostra convivenza e il nostro gioco di squadra mi sembra stiano portando grandi risultati. Vi guardo e mi piacete. Vi guardo e sono orgogliosa di voi. Lo so che avete solo tre anni e mezzo e due anni e mazzo ma anche così piccoli mi date buoni motivi per essere fiera. Perché forse non lo sapete ma io vi osservo, vi scruto e vi ascolto anche quando non ve ne accorgete. Il più delle volte mi fate sorridere. Mi fate anche imbestialire di brutto, badate bene, perché siete due discrete pesti, soprattutto quando siete insieme e vi date man forte l’un l’altro. Ma siete gioiosi, esuberanti, socievoli, se qualcuno vi chiede il vostro nome glielo dite forte e chiaro, senza voltarvi dall’altra parte immusoniti come a volte fanno i bambini della vostra età. Mi commuove che tu, Olli, sia altruista e che soprattutto continui ad esserlo anche quando gli altri bambini non lo sono con te. Mi stupisce che tu non sia stata gelosa di tuo fratello né quando è nato, che avevi poco più di un anno, né adesso che sei più grande e consapevole, e che tu abbia affrontato il suo arrivo con molta più serenità di quella che ho dimostrato io quando venne al mondo mia sorella. A volte tratti tuo fratello come se fossi una donnina di 20 anni che ha a che fare con un bebé e invece siete entrambi così piccoli e lui pesa quasi più di te.
E tu, Bibo, che nel bel mezzo del gioco e dell’euforia col tuo pupazzo di PVC rosso e blu ti fermi e mi dici “grazie, mamma, per avermi regalato Spiderman” mi spiazzi proprio. In fondo ci tenevo che imparaste la gratitudine prima di ogni altro valore. Mi piace il fatto che riusciate a uscire da un negozio di giocattoli a mani vuote (quasi sempre) senza fare storie e sappiate gioire dei piccoli grandi eventi: l’arrivo dei nonni, un leccalecca fuoriprogramma, uno spicchio di luna che spunta nel cielo al tramonto. Sono orgogliosa quando fino a un minuto prima vi siete picchiati selvaggiamente ma se qualcuno dall’esterno minaccia uno dei due, l’altro è pronto a intervenire come un soldato, in sua difesa. Mi piace che a scuola siate amati e stimati e che siate dei buoni compagni di gioco.
Ecco, se avessi potuto scegliere, vi avrei voluti esattamente come siete. E’ il mio pensiero ricorrente. Ma questo forse non conta, è una cosa che pensano tutte le mamme.
che tenerezza….penso uguale anche io. bel post amica…qs figli ci hanno rapito il cuore.