I love Maths: il metodo Kumon
Fin dalle elementari mi è stata appiccicata addosso l’etichetta di bambina ‘portata per l’italiano e per le materie umanistiche’ e di bambina che ‘forse è meglio se si iscrive al liceo classico’. Mi sono abituata all’idea fin da subito, mi ci sono seduta sopra e convissuto con questa tara fino alla fine del liceo (classico, ovviamente) quando, per l’università, ho scelto un corso di studi….umanistico e bene o male la questione è stata archiviata per sempre senza grossi traumi. Ero salva, da quel momento in poi tutta la matematica di cui avevo bisogno era per calcolare mentalmente la cifra corrispondente alla percentuale di sconto indicata sui vestiti, ai saldi di fine stagione.
Ora che ho figli, però, non mi va mica tanto bene l’idea che qualcuno gli appiccichi addosso etichette su loro eventuali debolezze. Non mi sta bene proprio per niente. E allora mi porto avanti, mi guardo intorno, mi informo. O approfondisco le informazioni che mi arrivano.
Così sono arrivata a conoscere il metodo KUMON. Voi lo sapete che cos’è?
Il Kumon è un metodo di apprendimento della matematica, che un giapponese creò negli anni ’50 in seguito al mancato superamento di un esame di matematica da parte del figlio, che si chiamava Kumon. E’ basato sulla ripetizione metodica di operazioni aritmetiche di livello e difficoltà sempre maggiore. Il metodo Kumon consente ai bambini, a partire addirittura dai 4 anni, di colmare eventuali lacune, consolidare quanto già sanno e acquisire nuove competenze. Consiste in un breve lavoro quotidiano da svolgere da soli: 10/15 minuti di esercizi semplici da ripetere ogni giorno. Periodicamente l’istruttore Kumon corregge questi esercizi e ne assegna di nuovi.
‘I miei figli, che oggi hanno 15, 14 e 13 anni – mi spiega Natalia, l’organizzatrice del corso di matematica Kumon che si tiene a Milano alla libreria/spazio polifunzionale OPEN (che io adoro!) – lo sperimentarono anni fa quando ci trasferimmo a Londra: erano più indietro rispetto ai loro compagni nel programma scolastico di matematica e i loro insegnanti mi suggerirono di provare a farli recuperare col metodo Kumon. Lo provarono per circa 18 mesi e io ne rimasi entusiasta. Ha accresciuto le loro abilità matematiche ma soprattutto gli ha insegnato a credere in sé stessi e nella loro capacità di riuscire a superare gli ostacoli, anche di fronte a compiti apparentemente difficili e ostici’.
Ecco, il metodo Kumon promette di rafforzare anche l’autostima e l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di nuovi contenuti e migliora anche la capacità di concentrazione di chi lo sperimenta. Avete preso nota?
Interessante! Vado a vedere il sito.