il segreto della felicità
Una foto di famiglia firmata da Anne Leibovitz, tipo quella che ha scattato alla regina Elisabetta circondata da tutti i nipoti. Uno di quegli scatti che ‘parlano’, dove la Anne riesce a catturare il lato più intenso dei soggetti che immortala, tirando fuori armonia e bellezza quasi soprannaturali.
I millemila follower di Chiara Ferragni, adoranti e pronti a sommergere il mio profilo Instagram di cuori e Like senza che io neanche mi prenda il disturbo di scrivere didascalie intelligenti ed empatiche.
Un pied-à-terre a Parigi per quando questa città mi manca più del solito…ma anche a Londra, che non ho ancora deciso se amo più di Parigi.
Potrei dire di desiderare tutte le cose elencate qui sopra. Però…
I miei autoscatti buffi con i figli, con le inquadrature non sempre a fuoco e le luci imperfette non mi dispiacciono affatto, anzi li trovo intensi quasi quanto i ritratti di Anne.
E non mi dispiacciono neanche i miei pochi e sudatissimi follower con cui negli anni ho costruito un rapporto di affetto e stima, foto dopo foto, didascalia dopo didascalia. E poi diciamocelo, non ho certo il phisique du role della Chiaretta e nemmeno la sua voglia di condividere sui social ogni dettaglio della mia vita.
Il pied-à-terre a Parigi lo vorrei tremendamente ma vuoi mettere la mia casetta in affitto in montagna, dove rifugiarmi nei week-end per smaltire la frenesia della città?
Tutto questo per dire che desidero esattamente le cose che ho. E questo non significa che mi “accontenti” delle cose che ho ma che quelle cose sono il meglio che io possa desiderare. Perché mi rendono felice, piena, appagata.
Amo tornare da un viaggio, anche il più bello del mondo, e sentire il batticuore all’idea di ritrovare la mia casa, le mie coordinate: il mio letto, il fruttivendolo all’angolo e l’edicola dove compro le figurine dei calciatori a mio figlio.
Amo la mia routine fatta di dettagli apparentemente insignificanti che per me sono fonte inesauribile di benessere. Dall’andare a prendere i figli a scuola al mettermi al computer – in tuta – con una tazza di caffè bollente quando fuori piove.
Le esperienze condivise con i figli: la scoperta di un posto nuovo, preparare insieme i pancake (ormai siamo maestri!) nei lunghi pomeriggi d’autunno.
E poi i cinema d’essai del giovedì sera con mio marito, ché giovedì è la nostra serata di libera uscita senza figli. Il silenzio in cui piomba il mio soggiorno la mattina dopo il caos del lavarsi-vestirsi-raccattare cartelle e schizzare verso la scuola.
Le telefonate con mia madre, i Natali tutti insieme. I piccoli riti, come accompagnare la mia primogenita a danza e aspettare che finisca la lezione rifugiandomi nel solito baretto, dove mi siedo a scrivere e a bere un centrifugato.
Che epifania scoprire di desiderare esattamente quello che si ha già: ci sono arrivata a 40 anni e sto lavorando perché i miei figli ci arrivino molto prima di me. Perché il segreto della felicità – avrò scoperto l’acqua calda – sta tutto lì.
Ciò che scrivi lo trasmetti perfettamente con le tue foto… mi piace molto seguirti perché percepiscono perfettamente questo tuo benessere. Le cose semplici sono alla base di tutto…. e io le condivido completamente.
Grazie Marzia…mi gratifica molto sapere che riesco a trasmettere quello che penso. E sono felice che condividi queste mie riflessioni..un abbraccio!