La sindrome del nido vuoto
Ecco, è andata. Come una farfallina se n’è volata via in un secondo. Fino a un attimo fa mi stava aggrappata addosso avvolgendomi stretta con le braccia e con le gambe eppure quando l’hanno invitata a entrare in aula mi ha lasciata ed è corsa spedita, senza quasi voltarsi a salutarmi. Mia figlia mi stupisce sempre, proprio quando penso che sia una pappamolle un po’ fifona mi dimostra che è indipendente, sicura.
E’ grande, praticamente una donna, ora.
Tre anni passati così in fretta. Ma che questi primi tre anni passassero in fretta non era quello che volevo? e allora perché ho questa malinconia che mi attanaglia? perché ho dei flash di quando Olli era neonata e delle fitte al cuore di nostalgia?
Sono stati anni duri, faticosi, a tratti noiosi eppure i ricordi delle tante piccole tragedie quotidiane sono tutti quanti sbiaditi mentre i ricordi belli, assieme alle emozioni forti legate ad essi, sono vivi, come foto piene di luce che ho nitide in testa.
E’ un po’ come quando vai a trovare l’amica che ha appena partorito nello stesso ospedale dove partoristi tu: entri e ti viene subito il magone e gli occhi lucidi perché ripensi a quando c’eri tu in quella corsia di ospedale, in quella stanza dai muri verdini, con il tuo frugoletto minuscolo nella culla di plexiglass. Le mie giornate e le nottate in clinica sono state perlopiù un incubo, tra il dolore fisico e le poppate talmente ravvicinate da non darti tregua. Ma perché allora anche quei giorni infernali oggi sembrano epici e ci ripenso con tenerezza?
Noi madri siamo un po’ bipolari, un attimo prima desiderose che crescano e prendano la propria strada in fretta e appena dopo avvinghiate ai nostri figli con gli occhi innamorati tipo finché morte non ci separi. Mi sento una contraddizione vivente: vorrei che i miei figli sapessero già allacciarsi le scarpe e tornare da scuola da soli ma allo stesso tempo ho nostalgia di quando li portavo nella carrozzina e tutto mi sembrava ovattato e sotto controllo. Sono curiosa ed eccitata all’idea di vederle che persone saranno fra 10 anni e allo stesso tempo terrorizzata perché non sarò più in grado di stargli vicino sempre. Felice di dargli libertà e spazio per sperimentare ma angosciata all’idea che imparino a fare a meno di me e che io diventi inutile. Ho voglia di vederli farsi largo nel mondo e imparare a difendersi da soli ma sono preoccupata all’idea che qualcuno possa minare la loro autostima.
Ecco, mia figlia ha appena iniziato la scuola materna e io faccio pensieri apocalittici e ho già la sindrome del nido vuoto. Per colmare il vuoto credo che farò il terzo figlio.
….scherzavo. Ci siete cascati! 😉
stai attenta perchè tu basta che ti guardi negli occhi con tuo marito che rimani incinta….io pure sono pazza di gaida…e mi manca appena sta troppo lontana…salvo poi gioire di serate in solitaria. No non mi manca il primo anno…pero quest'età so che mi mancherà sempre un po'