I bambini sono terapeutici

Oggi ho scoperto che qualcuno considera i bambini addirittura terapeutici.
Incrocio per le scale l’anziana inquilina del piano di sotto, che tornava a casa sostenendo per il braccio il marito, affaticato e claudicante. Si fermano e mi chiedono come stanno i bambini. ”Bene!” rispondo io, anche se in verità vorrei dirgli “è a me che dovreste chiedere come sto, vivendo sotto lo stesso tetto con quei due”. E loro iniziano a tessere le lodi di Olli, che incontrano ogni tanto in ascensore e che chiacchiera un sacco e li fa molto ridere. 
Continuano dicendo che nel mondo dovrebbero esserci molti più bambini che adulti e che il nostro condominio – per anni abitato da soli anziani – è rifiorito da quando sono arrivati i miei figli.
Poi il marito si lamenta del fatto che non sia ancora riuscito a conoscere Bibo. “Tutti mi dicono che sorride sempre” mi fa, e poi mi manifesta il desiderio di incontrarlo. Interviene sua moglie: “sì, signora, quando ha voglia e tempo, perché non viene a trovarci con il bambino, anzi con tutti e due? Mio marito non sta bene e ha difficoltà a muoversi, altrimenti verremmo noi”. Per un secondo ha la meglio il mio sarcasmo e tra me e me penso ”accidenti, c’è qualcuno che addirittura mi prega di poter passare del tempo coi miei figli…!”, poi vince la tenerezza verso questa coppia di signori discreti e cordiali, senza figli né nipoti, che stanno invecchiando solitari in una grande città, con gli acciacchi dell’età che avanza. Chiedono di fare i nonni per qualche ora, certi che l’energia dei miei figli gli darà una boccata di ossigeno: una piccola terapia del buonumore capace di curare, più di un farmaco. 
Affare fatto: domani vado a trovare i vicini con i miei due piccoli intrattenitori.
 
Sono certa, però, che passare del tempo con degli anziani sarà salutare soprattutto per loro, i miei figli.

 

 

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2 Discussion to this post

  1. Mimma Zizzo ha detto:

    Bravissima…..pensa che mi era accaduta stessa cosa nella mia casetta di san calocero a Milano. una coppia di anziani del terzo piano si erano innamorati di Francesco di Daniela. E spesso mi chiedevano di lui. Erano tenerissimi. Con la scusa che a volte mi serviva la scala passavo a trovarli, mi facevo due chiacchiere. in quel caso era la donna in difficoltà. quando sono andata a vivere nella

  2. drusilladeserto ha detto:

    A me piace moltissimo osservare la felicità negli occhi delle persone anziane quando incontrano i miei bambini. Tra l’altro le mie belve adorano salutare i signori anziani e li chiamano “vecchietti” e loro sorridono.
    Credo sia una grande scuola di vita per i nostri figli!

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