Labsitters: laboratori creativi…rivoluzionari
Labsitters l’ho scoperto a scuola, attraverso un volantino che pubblicizzava laboratori creativi a domicilio, in lingua inglese, francese e spagnola. Mi sembrava piuttosto interessante, così, qualche giorno dopo, incuriosita li ho contattati.
Mi risponde la fondatrice, Giulia, una ragazza italoamericana fresca di Business School che mi racconta che il progetto nasce dalla voglia di offrire ai genitori qualcosa di più di un servizio di babysitting tradizionale oppure di semplici laboratori creativi. Labsitters, in pratica, seleziona ragazze madrelingua, ne cura la formazione perché sappiano interagire con bambini di età diverse, e sappiano coinvolgerli in attività ludiche che tengano viva la loro attenzione, spronandoli a relazionarsi con loro in inglese, francese o spagnolo, in maniera semplice e naturale.
‘Geniale!’, penso. Perfetto sia per insegnare ai piccoli principianti i primi rudimenti di una lingua straniera in maniera giocosa, meno ‘accademica’, sia per i bambini che masticano già la lingua, che in questo modo possono esercitarsi nella conversazione. Ma soprattutto un modo costruttivo di passare il tempo, lontano da TV e tablet.
Decido di testarlo sui miei figli. Loro studiano inglese a scuola ma è raro che a casa ci si metta a conversare in inglese: Olli e Bibo sanno che non è la lingua madre di mamma e papà e gli sembrerebbe strano. Così, un pomeriggio di qualche giorno fa, Giulia è venuta a casa nostra assieme a Julia, una ragazza neozelandese. I bambini non sapevano nulla. Si sono trovati davanti queste due ragazze che hanno cominciato a parlargli in inglese, tirando fuori da una borsa del materiale misterioso.
Giulia e Julia hanno sistemato sul tavolo del riso, dello spago da imballaggio, due vecchi calzini, forbici, colla. Io osservavo la scena da lontano: i miei figli che prendevano confidenza con le ragazze, che comprendevano le loro domande e – magia – rispondevano in inglese, in maniera del tutto spontanea!
Con quel materiale (che peraltro tutti abbiamo in casa) hanno piano piano costruito un coniglietto, a rabbit anzi. Chiacchierando, tagliando e incollando è trascorsa quasi un’ora. Il tempo rimanente lo hanno impiegato giocando a memory con le figure degli animali e dei mezzi di trasporto, che ovviamente andavano prima individuati in inglese. ‘What’s this?’, ‘a fire truck’, ‘Good!’
Io dico che Giulia ha inventato Labsitters prima di tutto perché ha un talento eccezionale nel coinvolgere i bambini e metterli a proprio agio. L’ho vista all’opera e ne sono rimasta incantata. E le ragazze che lavorano con lei hanno lo stesso entusiasmo.
Il servizio è stato lanciato prima a Firenze dove è ormai collaudato, e da poco è arrivato anche a Milano. E’ possibile prendere accordi per uno solo oppure un ciclo di laboratori periodici, di arte, cucina, giochi di gruppo oppure per animare una festa di compleanno. In maniera sana e creativa.
Discussion about this post