Le città ideali e le amiche “expat”

Ma qual è il posto ideale in cui vivere, in cui allevare dei figli, in cui lavorare? Ogni tanto me lo chiedo. New York? Bello, ti prendi un bell’appartamento che affaccia su Central Park e hai l’imbarazzo della scelta tra mostre, spettacoli a Broadway e gite negli Hamptons.


Rio de Janeiro? Fantastico! vuoi mettere andare a correre tutte le mattine sulla spiaggia di Ipanema? Magari Dubai? Certo, praticamente zero tasse e shopping selvaggio a tutte le ore.
San Paolo! Come no, il Brasile è la “terra promessa” del secondo millennio. Ma perché non Muscat: esotica, inesplorata e tranquilla?
Aspettate, quasi quasi è più bello avventurarsi in Kuwait: zero criminalità e la possibilità di fare week end nei posti più belli dell’Oriente, che da lì sono vicinissimi.
Purtroppo, al dilà dei luoghi comuni e dei cliché, è tutto molto più complesso di così: i posti che sembrano “l’isola che non c’è” in realtà nascondono un sacco di difficoltà a chi vuole avvicinarli per viverci veramente, che siano legati al clima non proprio ospitale o alla microcriminalità o semplicemente alla burocrazia ingarbugliata o al sistema sanitario e a quello scolastico, alla cultura.
Ci sono però delle persone che per scelta personale, più o meno obbligata, hanno deciso di andare a vivere proprio in quei posti. Parlo di donne, di amiche che hanno chiuso la loro casa di Milano, hanno fatto le valige e si sono trasferite lì. Cosa le accomuna? Di certo un sacco di chilometri di distanza dall’Italia e una cosa molto più importante: il coraggio. Perché ci vuole coraggio ad allontanarsi dalle proprie cose, dalle proprie abitudini, a lasciare il proprio lavoro (di questi tempi!) e gli affetti per tenere unita la propria di famiglia; per fare una nuova esperienza di vita; per cogliere un’opportunità che in Italia non avrebbero avuto.
E queste donne, oggi, fanno vedere quanto valgono proprio in quei posti di cui parlavo prima. Con entusiasmo, ironia, forza, senza piangersi addosso. Con la certezza che una vita diversa ed entusiasmante è possibile anche in posti tanto diversi dall’Italia, che sembra il posto migliore in cui vivere.
E’ bello avere amiche che, superate le difficoltà, ti raccontano con leggerezza e intelligenza di mondi diametralmente opposti al tuo, dove sono state in grado di integrarsi e di farsi apprezzare, come direttore di un teatro, come PR, come mamma, come casalinga, come top manager, o semplicemente come amica e cittadina.
A me personalmente quelle persone mancano qui a Milano. E mi viene anche un po’ di malinconia se penso che o sono io che ho quasi solo amiche espatriate o in Italia negli ultimi anni sono espatriate veramente un sacco di persone.
Ma tanto Mimma, Francesca, Lucrezia, Michela, Frensis, Antonella, fra poco tornate, VERO??

 
Related Posts

2 Discussion to this post

  1. Drusilla Galelli ha detto:

    Bello questo post!<br />Mimma arriva tra pochissimo.

  2. Mimma Zizzo ha detto:

    amica bella e chi me lo doveva dire a me che lasciavo la mia amata milano per Kuwait city! e chi me lo doveva dire che alla fine mi sarebbe piaciuto un sacco??? comunque la scuola milanese è servita. Il modo di approcciarsi alle cose imparato in 20 lì è stato utilissimo. Noi terrone che a 18 anni abbiamo fatto la valigia alla volta della grande città. Alla fine il coraggio è iniziato lì….e

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

css.php