#MyMomsAboutTown: Silvia
SILVIA, 43 anni
mamma di Vittoria (2 anni e mezzo) e PR Manager per una prestigiosa azienda del lusso
1) Essere mamma in città: pensi che sia più o meno complicato che in provincia?
Meno complicato. La città ti offre più possibilità di socializzazione e incontro, ti permette di venire a contatto con culture e persone diverse, oltre ad offrire iniziative divertenti e interessanti. Penso alla mostra di Kandinsky (attualmente a Palazzo reale) spiegata ai bambini ad esempio, ai parchi a tema, ai musei dedicati a loro come il Muba. Certamente in città devi organizzarti dal punto di vista logistico e calcolare sempre i tuoi tempi (ad esempio non scegliere un asilo dall’altra parte della città perché ci vogliono due ore andare e due ore tornare).
Meno complicato. La città ti offre più possibilità di socializzazione e incontro, ti permette di venire a contatto con culture e persone diverse, oltre ad offrire iniziative divertenti e interessanti. Penso alla mostra di Kandinsky (attualmente a Palazzo reale) spiegata ai bambini ad esempio, ai parchi a tema, ai musei dedicati a loro come il Muba. Certamente in città devi organizzarti dal punto di vista logistico e calcolare sempre i tuoi tempi (ad esempio non scegliere un asilo dall’altra parte della città perché ci vogliono due ore andare e due ore tornare).
Ma paragonata ad altre città nel mondo, Milano in fondo è un paesone. Penso a posti come Londra o Los Angeles, grande come la Lombardia, dove ad esempio non esiste il concetto di spostarsi coi mezzi pubblici.
2) Cosa ti pesa di più del conciliare lavoro e famiglia?
I viaggi: quando viaggio so che mia figlia è in totale balia di mio marito, della tata e della suocera che assecondano ogni suo vizio. E spesso coi fusi orari e i miei impegni non riesco a parlarle.
3) Pensi che la nascita di tua figlia abbia penalizzato la tua crescita professionale? oppure pensi che la maternità ti abbia dato nuovi skills per affrontare meglio il tuo lavoro e ti abbia addirittura fatto crescere?
Faccio fatica a rispondere a questa domanda perché quando Vittoria è nata io avevo 41 anni, e avevo già un background professionale solido. In generale varia molto da donna a donna: dipende molto da dove e con chi lavori, e anche dalle possibilità di avere un aiuto stabile a casa. Avere la fortuna di trovare una brava tata full time significa non dover scappare dall’ufficio come di fronte ad un incendio tutte le sere alla stessa ora per prendere il pupo all’asilo, e non dover per forza stare a casa con loro al primo colpo di tosse o accenno di diarrea: ogni capo, ogni collega, prima o poi storcerà il naso di fronte alla mamma che ogni tanto si mette in fuga per i pargoli e si scoccerà di sentir parlare delle loro otiti o pidocchi. E questo ha un senso: quello che non riesci a fare tu, per forza di cose devono farlo i colleghi. Ed è giusto che la vita privata, tale rimanga.
4) C’è qualcosa in cui tuo marito è più bravo di te nell’educare/crescere Vittoria? ci ridi su o…sei già in cura da uno psicologo?
Lui è più paziente di me, forse perché trascorre meno tempo con lei, e mettendosi al suo pari non sente l’esigenza di essere anche un educatore. Lo invidio per questo, ma come mamma sento anche la responsabilità di essere una figura autorevole. Amica sì, ma soprattutto mamma ed educatrice.
5) C’è qualcosa della maternità che ti fa sentire inadeguata?
Si, ma solo all’inizio all’inizio, quando ti trovi per le mani questi piccoli mostri e non sai da che parte girarti. Ma col tempo ho imparato ad usare e dosare ironia e leggerezza, e cerco di essere clemente nei confronti di me stessa, e perdonarmi gli errori. Mi accetto così, da mamma imperfetta, e spero che mia figlia un giorno lo capirà e lo apprezzerà. Se sono più serena io, è più serena anche lei. E pazienza se per una volta le ho fatto il latte troppo freddo o il bagnetto troppo caldo!
6) Cosa ti ha insegnato la maternità finora?
Dal punto di vista pratico ha stimolato le mie capacità organizzative e a concentrarmi sulle priorità. Ha cambiato ogni mia prospettiva; avere una persona che ha bisogno di te, che si affida a te completamente e ti ama in maniera incondizionata, ti responsabilizza. Sai che come essere umano sei il primo esempio a cui loro guardano e che imitano, nel bene e nel male. Impari a valutare meglio ogni tua azione e ogni tua parola. Ecco: mi stimola ad essere una persona migliore….speriamo di riuscirti.
7) Ti senti più bella e femminile ora o quando non avevi ancora figli?
Oggi sicuramente. La maternità mi ha dato quella serenità e quell’equilibrio che prima non avevo, unite a una sensazione di completezza. E la serenità e la felicità sono il primo segreto di bellezza. La maternità non ha lasciato segni sul mio corpo, se non quelli che il passare del tempo lascia naturalmente. Sono consapevole del tempo che passa e del mio viso che cambia, e anche per questo al mattino mi fermo 5 minuti in più davanti allo specchio e cerco di curarmi di più. Non esco mai senza trucco al mattino. Anni fa non ci pensavo nemmeno, la pelle acqua e sapone per me era un diktat, forse perchè lavoravo per un’azienda di moda americana dove il minimalismo era una regola assoluta e totalizzante, e anche il trucco era visto con sospetto……….
8) Cosa ti piace fare con Vittoria e cosa invece odi fare (ma che a lei piace tanto…)?
Mi piace da morire andare a letto con lei e raccontarle le favole. Ma alla fine la prima che si addormenta sono io. Odio tutti i giochi “fisici” perché lei ha energie inesauribili, al contrario di me.
9) Riesci a ricavarti del tempo tutto per te? cosa fai? dove vai?
Poco in realtà. Cerco di conciliare le cose che piacciono ad entrambe, ad esempio i pranzi o i week end fuori porta, dove – mentre il papà sta con lei – io ne approfitto per leggere un pò o farmi un beato massaggio. E quello che non posso fare con Vittoria cerco di farlo quando lei è al mare dai nonni o quando la nonna è a Milano. Cinema e mostre in primis, ma anche passare una giornata o serata senza pianificare nulla, uscire tardi dal lavoro o uscire prima per un apertitivo con le amiche che poi magari si trasforma in cena o in un cinema. Cose semplici, ma che diventano speciali..
10) Cosa ti piace di Milano, per quanto riguarda la vita con i figli? e senza figli?
So che molti non mi comprenderanno o penseranno che sto mentendo, ma Milano è una città che ti puoi godere con e senza figli. Io amo Milano, moltissimo. Se la conosci e la sai vivere ti offre molte opportunità di svago e divertimento. C’è molto verde, i laghi e le montagne sono a due passi dalla città, ci sono i teatri o i musei che organizzano spettacoli o visite guidate a misura di baby mostro, grandi librerie con aree solo per bambini dove possono anche giocare e socializzare. Con qualsiasi tempo o stagione trovi quello che più fa per loro o per noi.
11) Ogni tanto ti manca la tua vita prima di Vittoria, quando la figlia eri tu?
Poco in realtà. Cerco di conciliare le cose che piacciono ad entrambe, ad esempio i pranzi o i week end fuori porta, dove – mentre il papà sta con lei – io ne approfitto per leggere un pò o farmi un beato massaggio. E quello che non posso fare con Vittoria cerco di farlo quando lei è al mare dai nonni o quando la nonna è a Milano. Cinema e mostre in primis, ma anche passare una giornata o serata senza pianificare nulla, uscire tardi dal lavoro o uscire prima per un apertitivo con le amiche che poi magari si trasforma in cena o in un cinema. Cose semplici, ma che diventano speciali..
10) Cosa ti piace di Milano, per quanto riguarda la vita con i figli? e senza figli?
So che molti non mi comprenderanno o penseranno che sto mentendo, ma Milano è una città che ti puoi godere con e senza figli. Io amo Milano, moltissimo. Se la conosci e la sai vivere ti offre molte opportunità di svago e divertimento. C’è molto verde, i laghi e le montagne sono a due passi dalla città, ci sono i teatri o i musei che organizzano spettacoli o visite guidate a misura di baby mostro, grandi librerie con aree solo per bambini dove possono anche giocare e socializzare. Con qualsiasi tempo o stagione trovi quello che più fa per loro o per noi.
11) Ogni tanto ti manca la tua vita prima di Vittoria, quando la figlia eri tu?
Sì, a volte si. Passare dal ruolo di figlia a quello di mamma è un trauma. E’ il primo pensiero “forte” che ho avuto appena ho scoperto di essere incinta. Soprattutto per chi ha ancora una mamma attiva e giovane come la mia la maternità è un taglio definitivo del cordone ombelicale dalle mamme future-nonne. Poi guardo Vittoria, la sua bellezza e la sua energia e in un secondo mi convinco che è giusto cosi, la vita va avanti e si trasmette da noi a loro. Crescete e moltiplicatevi….e non lagnatevi se non c’è più mamma accanto a cucinare il ragù. Ma non ricordo chi lo diceva e se finiva proprio cosi….
12)Qual è il tuo mantra?
“We shall, by indirections, find the directions out” dall’Amleto di Shakespeare. Della serie: in un modo o nell’altro ce la caveremo!
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