#MyMomsAboutTown: Katia

Belle, serenamente imperfette, commoventi, esilaranti, sincere, poliedriche le mie Moms About Town….

katia - Moms about townKatia, 42 anni, imprenditrice e mamma di Beatrice, 5 anni e Julian, 2 anni e mezzo

1. Sei felice di aver avuto il primo figlio dopo i 35 oppure vorresti averlo fatto prima?

Felicissima se penso a tutto quello che ho fatto fino a 35 anni e che non avrei potuto fare se fossi stata mamma… Mi pento invece quando mi immagino a 60 anni e penso a mia figlia ancora ragazzina, spero di mantenermi ‘giovane dentro’ e di poterle essere di aiuto e supporto come mia madre lo è per me. Con l’unica differenza che lei mi ha avuta a 25 anni!!!!!

2. Diventando mamma hai dovuto fare delle rinunce nella sfera professionale?

Sì, ma non mi sono pesate. In particolare mi è sempre piaciuto viaggiare e grazie al mio lavoro ero spesso via.  Mi ricordo però una strana malinconia al rientro da ogni viaggio. Non so se era dovuta alla stanchezza, al calo di tensione dopo la fine di un evento o di una sfilata, ma avvertivo una sensazione di vuoto. Adesso invece viaggio molto meno, e quando mi capita sono felice di farlo e vivo il rientro con la stessa stanchezza ma con la gioia di tornare a casa.

3. Quanto è complicato conciliare lavoro e famiglia? 

 Tantissimo! Io ho ancora alcune difficoltà nel riuscire a farlo. Nonostante io sia una persona abbastanza organizzata e nonostante io abbia diversi aiuti in casa, mi sembra che il tempo non mi basti mai per riuscire a fare tutto quello che vorrei, per seguire bene sia il  lavoro che la famiglia. Se dedico troppo tempo al lavoro mi sento infinitamente in colpa verso la famiglia e viceversa. Credo che sia il dilemma universale della maggior parte delle donne che lavorano e ammiro quelle che riescono a non avere sensi di colpa e a far conciliare entrambe le cose.

4. C’è qualcosa della maternità che ti fa sentire inadeguata?

 Cucinare! Mio grande punto debole. Quando sento quelle mamme che preparano torte freschissime, pasta fatta in casa, biscotti senza nessuna aggiunta di conservanti per far crescere il loro bambini più sani e forti, ecco, io che compro le merendine al supermercato, mi sento totalmente inadeguata.

5. Sei una maniaca del controllo oppure deleghi senza problemi?

 Delego senza problemi sia nel lavoro che in casa. Non so se è un difetto o un pregio ma tendo a fidarmi delle persone di cui mi circondo e mi piace che si sentano responsabilizzate. A volte anche fin troppo. Il massimo l’ho raggiunto con la tata che mi prepara la lista delle cose da fare e mi riprende se me ne dimentico!

6. Sei una mamma chioccia oppure hai un approccio “nordeuropeo”?

 Chi l’avrebbe mai detto: chioccia!!! Quando con Hakan, mio marito, parliamo del futuro di Beatrice e ipotizziamo le diverse scuole all’estero dove potrebbe andare a studiare, il solo pensiero che un giorno possa andare via di casa mi fa stare male!

7. Cosa ti ha insegnato la maternità finora?

Mi ha insegnato a diventare molto più responsabile e attenta, non sono più sola, ci sono due esserini piccoli e indifesi che dipendono totalmente da me.

8. C’è qualcosa in cui tuo marito è più bravo di te nella gestione dei figli? Come vivi questa cosa: ti crea frustrazione o la prendi con filosofia?

 Lui ha tanta pazienza e riesce a farsi ascoltare molto più di me. Il suo problema è che non si applica abbastanza, perché se lo facesse potrebbe ottenere risultati strabilianti. A parte gli scherzi, Hakan ha molta fantasia quindi riesce a dar vita a storie e personaggi  inventati tipo ‘bingo bongo’ che compare sempre nel momento del bisogno. E così riesce a farli mangiare, smettere di piangere, andare a letto, a convincerli con semplicità a fare cose che a me in quel momento sembrano difficilissime.

9. Con l’arrivo di Beatrice e poi di Julian la tua vita di coppia ha avuto scossoni..in pratica, hai rischiato il divorzio?

Diciamo che, come dice la mia amica Giada, il primo figlio ti cambia la vita, il secondo te la distrugge! L’arrivo di Julian ci ha messo a dura prova, un nuovo equilibrio da trovare, non eravamo più in due, non più in tre bensì in quattro. La mancanza di riposo e sonno poi sono stati cruciali nei primi due anni di vita di Julian visto che il simpatico cicciottello pensava bene di svegliarsi costantemente tutte le notti. Ma siamo ancora qui, uniti forse più di prima, con il tempo abbiamo ritrovato la nostra serenità, il nostro nuovo equilibrio e finalmente anche il sonno.

10. Ti senti più bella e femminile ora o quando non avevi ancora figli?

 Io mi sentivo più bella prima, ma ho un marito meraviglioso che mi riempie sempre di complimenti e mi dice che divento ogni giorno più bella… Ed io sono felice di credergli.

11. Pensi che i figli debbano adeguarsi ai ritmi di vita dei genitori oppure il contrario?

 Sotto questo punto di vista sono un po’ all’antica e credo che spetti a noi genitori doverci adeguare ai ritmi dei figli o per lo meno provarci. Credo sia giusto che noi adulti si faccia qualche sacrificio, non loro.

12. Ogni tanto ti manca la tua vita prima dell’arrivo dei bambini, quando la figlia eri tu?

No, per niente. Tra l’altro i miei genitori sono abbastanza presenti e mi aiutano molto ed è divertente a volte confrontarmi con loro chiedendogli: ma ero anche io così vivace? Ma facevo anche io tutti questi capricci? E la risposta è sempre la stessa: tu eri peggio!

13. Cosa ti piace fare con i tuoi figli? Cosa invece ti annoia un po’?

 Mi piace da morire quando la sera ci mettiamo tutti e tre nel lettone e prima di addormentarsi racconto una favola a Julian e una a Bea. Poi ci abbracciamo, e loro litigano x chi mi deve dare la mano e per chi riesce a starmi più appiccicato. Julian mi chiede le ‘caresse’ sulla schiena e Bea di abbracciarla forte e io a costo di farmi venire i crampi alle braccia cerco di accontentarli entrambi. E’ il nostro momento di coccole di fine giornata, so che per molte mamme è inconcepibile far addormentare i bambini nel lettone, ma io non lo cambierei con niente al mondo.

14. Riesci a ricavarti del tempo tutto per te? Cosa fai? Dove vai?

Non ho molto tempo da dedicarmi, anche se avendo una mia attività cerco di gestire al meglio il mio tempo libero, soprattutto nei periodi più tranquilli, lontano dagli eventi. Mi sono organizzata per fare più cose possibile vicino all’orario della pausa pranzo e trovando posti non troppo lontani dall’ufficio. Riesco così ad andare a pilates, a godermi un meritato massaggio o a fare un salto in centro per un acquisto veloce anche se finisce sempre che compro più per i bambini che per me. E se riesco ci infilo un pranzo con un’amica. Ma la cosa più bella, che mi godo di più in assoluto, è quando io e mio marito scappiamo per un wee-end lasciando i bambini con i nonni e tornando, anche se per pochi giorni, due fidanzatini.

15. Cosa ti piace di Milano, per quanto riguarda la vita con i figli? 

Milano offre tantissimo, talmente tanto che diventa difficile tenersi aggiornati su tutto quello che si può fare con i bambini. Per fortuna esistono siti specializzati come Moms about town o free press che io consulto molto per prendere idee e spunti. Trovo super la trovata di La vispa teresa, parrucchiere mamma-bimbo, oppure posti come Vanilla Bakery per un brunch con i bambini. Infine ho scoperto l’oratorio della chiesa di San Simpliciano, vicino casa nostra: molto bello e ben organizzato anche per i più piccoli … anche a Milano ci sono gli oratori!

16. Un posto che ami particolarmente di questa città?

La zona delle Colonne di San Lorenzo, che di notte rappresenta uno degli scorci più suggestivi di Milano. E di quel quartiere ho un’immensa nostalgia del caro vecchio Exploit, un locale che purtroppo è stato rimpiazzato da una di queste nuove catene americane che servono hamburger e patatine con i cactus finti all’ingresso. È una zona che ho iniziato a frequentare appena trasferita a Milano e mi ha subito affascinato. Sia dal punto di vista storico e culturale (il colonnato, la Basilica di San Lorenzo, la più antica di Milano e il parco circostante) sia per le passeggiate del sabato pomeriggio alla scoperta di tutti i negozietti vintage che sorgono là attorno, e infine perché indubbiamente rappresenta il regno dell’happy hour dove si può consumare un drink all’aperto con gli amici nella piazza principale, che diventa un punto di ritrovo costante. In primavera poi è ancora più bella: i colori, le luci, la musica, il brusio della gente la rendono ancora più magica.

17. Qual è il tuo mantra? 

Think positive. Be positive. Mi piace pensare positivo e vedere il bicchiere mezzo pieno. Se poi le cose brutte devono accadere, accadranno comunque, però per lo meno non ti porti sfiga da sola. Fa parte di me, del mio essere e del mio modo di vivere la vita, anche se a volte viene vista come incoscienza.

Related Posts

Discussion about this post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

css.php