#MyMomsAboutTown: Stephanie

Oggi si va a Parigi a incontrare una mamma single con una grande grinta che ci racconta, senza un filo di retorica, della sua vita a due con la sua bambina, fatta di cose belle e di momenti complicati.
 
 
Stephanie, 42 anni, proprietaria 
di un’agenzia di comunicazione e 
mamma di Suzanne, 2 anni e 3 mesi
 
1) Dopo anni da single impenitente ti 
innamori e rimani incinta. Nasce Suzanne ma la tua storia d’amore finisce subito dopo. Cos’hai pensato quando ti sei ritrovata di nuovo single e con una bimba di pochi mesi da crescere? Hai avuto paura?
Allora, per essere precisa sono rimasta un anno con il padre di mia figlia e mi sono accorta che ero incinta quando la nostra storia era già finita da un mese. Ho esitato (poco) poi ho deciso di tenere questo bambino. Non ho provato paura, però è stato difficile vivere questo momento completamente da sola e senza supporto. Ho cercato molte volte di coinvolgere il futuro padre nelle tappe più importanti della gravidanza (le ecografie, per esempio) ma avendo lui una nuova storia si rifiutava di rimanere in contatto con me. 


Quindi ho soprattutto provato solitudine. Una volta nata Suzanne ho scoperto sentimenti totalmente nuovi per me: paura di morire, sopratutto, e di non essere in grado di accompagnarla a lungo nella sua crescita. Diventare mamma è un’esperienza unica e l’amore che si prova per un figlio è qualcosa di molto potente però effettivamente è sempre accompagnato da una certa ansia rispetto al futuro. Io sono da sola con una responsabilità enorme.

 
2) Com’è vivere a Parigi da single con una bimba piccola?
E’ complicato, perché non ho nessun aiuto (i miei vivono a 400 km di distanza) e perché Suzanne è ancora piccola. Gli affitti sono carissimi e noi stiamo in un appartamento molto piccolo e se voglio stare fuori, quando il tempo lo permette, i parchi del quartiere sono minuscoli e affollati. Quindi a prima vista non è il luogo ideale per fare crescere un bambino: pochi giardini dove stare a giocare o a guardare fiori o animali, nessun bosco dove passeggiare. Il fatto poi di non avere una macchina è un problema quando devo spostarmi con Suzanne: in autobus o in metro diventa subito una spedizione. In più devo tenere conto dei suoi ritmi e bisogni (pisolini pomeridiani che mi bloccano a casa mezza giornata, per esempio). Però lei crescerà e piano piano andrà meglio, perché a Parigi ci sono anche tante cose da fare, come il cinema, il teatro, gli spettacoli per bambini dove ho gia iniziato a portarla il week end.
          
3) Cosa ti pesa di più del conciliare lavoro e famiglia? 
Ero PR nella moda e ho perso il mio lavoro che avevo appena iniziato in una nuova agenzia quando sono rimasta incinta. Alla nascita di Suzanne sono stata libera di occuparmene grazie a un sussidio dello stato che durava un anno. Ho fatto un percorso difficile per avere un posto in un asilo, che ho ottenuto dopo 8 mesi. Nel frattempo avevo anche iniziato a lavorare come freelance per un cliente e non mi vedevo più a tornare a lavorare in un’agenzia con degli orari normali: la mia voglia di passare più tempo con Suzanne e di occuparmene era troppo forte. Ho avuto la fortuna di ritrovare a Parigi, quando era venuto a presentare la sua collezione, un designer italiano con il quale avevo lavorato molti anni prima: Sylvio Giardina. Mi ha proposto di aiutarlo e di fargli da ufficio stampa qui a Parigi. E’ diventato il mio secondo cliente e gli devo tanto perché è grazie a lui che ho deciso di creare la mia impresa e di lavorare da casa dandomi la possibilità di gestire come voglio i miei orari. Oggi quello che mi pesa di più nel conciliare il lavoro e la vita di famiglia è la mancanza di tempo. Quando smetto per i miei clienti inizio il mio lavoro di mamma, che non è sempre tranquillo. Mi pesa anche la stanchezza e la mancanza di sonno, anche se ormai Suzanne dorme tendenzialmente tutta la notte. Ma a volte lavoro fino a tardi e lei mi sveglia alle 5 o alle 6. Trovo anche difficile a volte di conciliare tutto in 24 ore: essere una nuova imprenditrice, fare la spesa, occuparmi di Suzanne, cucinare, pulire la casa…ma è la vita di tutte le mamme, no?

4) Pensi che la nascita di Susanne abbia penalizzato la tua   crescita professionale? 
Penso che la nascità di Suzanne avrebbe potuto penalizzare la mia crescita professionale se fossi rimasta impiegata in un’agenzia di PR o nell’ambito della moda. Nel mio caso al contrario è stato il mio motore per creare qualcosa di molto ambizioso e mi ha dato una volontà enorme per non trovarmi più nel bisogno e avere paura della mancanza di soldi. Ho creato la mia impresa a maggio 2013, oggi ho 5 clienti, forse ne avrò altri 2 tra un mese e sto per affittare uno showroom dove presentare le loro collezioni. Non è sempre facile, perché lavoro da casa e non posso mai andare alle serate dove dovrei andare per sviluppare le mie relazioni però sono molto felice di tutti questi cambiamenti positivi. Non so se avrei fatto tutto questo senza Suzanne.

 

5) Pensi che la maternità ti abbia dato nuovi skills per affrontare meglio il tuo lavoro?

Non mi ha dato nuovi skills, ha rivoluzionato la mia maniera di pensare il lavoro e mi ha dato il corraggio di creare qualcosa partendo da me stessa.

 
6) Hai sensi di colpa verso Susanne a causa del tempo dedicato al lavoro?
Credo che il senso di colpa sia qualcosa che provano sempre tutte le mamme. Cerco di gestire il mio tempo con equilibrio e generalmente smetto di lavorare intorno alle 5 per andare a prendere Suzanne all’asilo e andare in un parco con lei prima di tornare a casa per la cena e il bagno. Una volta che Suzanne è a letto mi rimetto al lavoro e recupero così, a fine giornata, il tempo “perso”. Prima andavo a prenderla alle 4 del pomeriggio ma molto spesso aveva appena iniziato una nuova attività all’asilo dopo la merenda e mi diceva “no, non ho voglia di andare via…” quindi ho smesso di colpevolizzarmi quando ho capito che poteva divertirsi senza di me. 
 
7) C’è qualcosa in cui il tuo ex è più bravo di te nell’educare/crescere Susanne?
Il mio ex non viene spesso a trovare Suzanne e non è molto regolare nelle sue visite e generalmente rimane 2 ore e poi torna alla sua vita. Quindi per il momento non ritengo ci sia qualcosa che fa meglio di me. Non mi aiuta finanziariamente, non è disponibile quando ho degli impegni, non è presente quando è ammalata. Non si impegna nel crescere Suzanne.
 
8)  Questo ti fa arrabbiare o te ne sei fatta una ragione?
Quello che mi dispiace è che Suzanne ha molte domande sul suo papà perche vede gli altri papà che vengono a prendere i figli all’asilo, e poi tutti i libri parlano di famiglia e quindi di un papà presente. Lei vede che è diversa e penso che alla sua età si abbia molta voglia di essere come gli altri. Mi dice spesso che ha voglia di vedere il suo papà o mi chiede quando verrà e molto spesso non gli posso rispondere perché suo padre cancella spesso all’ultimo momento i nostri appuntamenti. Sto provando sempre di più a fare delle cose tutti e 3 insieme quando ha il tempo di vedere Suzanne: andiamo allo zoo, al parco e pranziamo insieme. Certo mi scoccia che alla fine il conto lo pago sempre io….
 
9) C’è qualcosa della maternità che ti fa sentire inadeguata?
No, mi sento molto materna e lo scopro giorno dopo giorno con Suzanne. Sicuramente sbaglio tante cose nel crescerla pero è un’esperienza che vivo in maniera spontanea.

 

10) Cosa ti ha insegnato la maternità finora?
Mi ha insegnato che noi donne abbiamo risorse infinite, ha cambiato il mio sguardo su tutti quelli che sono genitori. Prima non mi interessavano e non provavo empatia nei loro confronti. Ha anche cambiato il mio rapporto con la vita. Adesso ho qualcuno che conta su di me e lo farà per tanto tempo quindi devo preservarmi il piu possibile per accompagnarla al meglio il più a lungo possibile.

 

11) Ti senti più bella e femminile ora o quando non avevi ancora figli?
Fisicamente mi sentivo molto meglio prima di avere Suzanne; il mio corpo è cambiato molto, ho preso troppi chili durante la gravidenza. Da una taglia 40 oggi sono un 44. D’altra parte mi manca totalmente il tempo per occuparmi di me. Oggi ho difficoltà a spendere soldi per me, non mi compro piu vestiti costosi, preferisco sempre avere qualche risparmio in banca, per ogni evenienza. Poi vivendo da sola con lei e mettendo tutta la mia energia nella mia impresa non mi importa tanto di essere sedativa (…per il momento. Spero che questo cambi, fra un po’!).
 
12) Cosa ti piace fare con tua figlia?
Mi piace vederla scoprire il mondo esterno e quindi essere presente a tante prime volte per lei. Mi piace portarla al cinema per i bambini o a piccoli spettacoli musicali (è da poco che ci andiamo). Mi piace leggerle delle storie alla sera. Mi piace ascoltare la musica con lei, fare attività creative assieme a lei, tipo disegnare, incollare adesivi. Mi piace anche guardare un film assieme a lei: ha appena scoperto Gli Aristogatti, Dumbo. 

 

13) Cosa invece odi fare (ma che a lei piace tanto)?
Non c’è niente che odio fare con lei però ci sono momenti di crisi che mi danno fastidio. Per esempio quando andiamo via dal parco e lei ha ancora voglia di giocare; quando cucino verdure bio e lei si rifiuta di mangiare; quando non vuole fare il bagno; quando le compro un abito super bello e lei non vuole indossarlo. Alla fine quello che odio è dover fare il “poliziotto cattivo”. 

 

14) Riesci a ricavarti del tempo tutto per te?
No, come dicevo prima non ho tempo per me e mi manca molto. Il poco tempo libero che ho devo fare la spesa e pulire la casa piena di Duplo e di Playmobil. Vado dal parucchiere 3 volte all’anno. Prima facevo dei bagni di una ora mettendomi la maschera per i capelli e massaggiandomi poi con l’olio profumato. Ormai faccio solo docce di massimo 5 minuti e sono sempre di corsa per tutto.

 

15) E quelle rarissime volte che riesci ad avere un momento per te cosa fai?
Ogni tanto invito a cena i miei amici ma non ne vedo più tanti da quando ho Suzanne. Provo anche ad andare a qualche opening di mostre quando iniziano presto.

 

16) Cosa ti piace di Parigi, per quanto riguarda la vita con i figli? 
Ora che Suzanne è ancora piccola nel week end faccio delle cose intorno al mio quartiere. Andiamo spesso nei parchi con giochi per bambini. Andiamo anche a vedere i pesci in un grande acquario tropicale o allo zoo del Jardin des Plantes. Ogni tanto la porto a una classe di “risveglio musicale” o al cinema speciale per i bambini, quando piove. Nei week-end estivi andiamo a un piccolo lago nel bosco di Vincennes per un picnic con gli amici. 

 

17) E senza figli?
Vivere in una capitale come Parigi quando lavori nell’ambito della moda è super piacevole, la città offre tante possibilità di tutto (divertimento, arte, cultura) soprattutto quando sei senza figli.

 

18) Un posto che ami particolarmente di questa città (un negozio, un ristorante, un quartiere, una strada)
Mi piace il mio quartiere che è nell’undicesimo (11ème), mi piace andare al Mercato d’Aligre che è molto vivace. Mi piace stare nei piccoli café intorno a casa mia (tipo Chez Mamy) il tempo di bere un caffè tranquila al mattino, dopo avere lasciato Suzanne a l’asilo.
 
19) Ogni tanto ti manca la tua vita prima dell’arrivo di tua figlia quando la figlia eri tu?
Sì, certo, mi manca la spensieratezza, la possibilità di decidere all’ultimo momento cosa si fa e dove si va. Mi mancano le persone con cui giravo prima di notte, le feste con grandi DJ. Mi piacerebbe anche arrivare a casa per mettere i piedi sotto il tavolo e trovare una cena pronta. Pero la gioa che mi procura Suzanne è talmente più bella che non ho rimpianti…solo un po’ di nostalgia.

 

20) Qual è il tuo mantra?
Per il momento sono in un treno a grande velocità e non mi autorizzo a guardare indietro… il mio mantra potrebbe essere “davanti c’è ancora tanto da vivere”.
 
 
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2 Discussion to this post

  1. Mimma Zizzo ha detto:

    che donna. Complimenti Stephanie. Davvero.

  2. Anonymous ha detto:

    Chapeau!!!! Non ho parole, una donna eccezionale a cui augurare il meglio di tutto! E, lasciatemelo dire, che gran figlio di zoccola il padre della piccola….. Titti

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