#MyMomsAboutTown: Valentina
Ironica, determinata e dotata di grandissimo humour, sua arma segreta per affrontare ogni cosa. Temendo un eccessivo gap generazionale si è buttata nell’avventura della maternità alla TENERA età di 30 anni: cosa rara di questi tempi e che necessita di una buona dose di coraggio (perlomeno secondo me!)
Valentina, 36 anni, Export manager per un’azienda che produce
1) Tanti anni da single a Milano, poi, dopo il matrimonio decidi di spostarti fuori città. Pensi che la vita in un piccolo centro sia più a misura di bambino oppure rimpiangi la metropoli?
Io non è che rimpiango, io piango proprio tutti i giorni! Come nella più classica delle leggi del contrappasso (o era quella di Murphy?) ho scoperto di essere una cittadina fino al midollo proprio quando sono andata a vivere in campagna. Avete presente Pozzetto in “Vado a vivere in città”? bè, al contrario: il fastidio che può dare il cinguettio degli uccellini alle 6 del mattino non avete idea. Il rumore del tram tutta la vita, proprio! Credo che Milano offra molto molto di più di un piccolo centro anche per i bambini: i parchi – anche il parchetto sotto casa va bene, i musei, i laboratori, c’è tutto! Senza contare che tutti i nostri amici e gli amichetti di nostra figlia, sono lì quindi finisce che passiamo tutti i fine settimana a fare la spola tra Milano e “in the middle of nowhere”: un paradosso. Questa situazione sta per finire comunque: preferisco avere meno metri quadri e un bel balcone al posto del giardino, ma vivere dove mi sento a casa!
2) Cosa ti pesa di più del conciliare lavoro e famiglia?
Il non avere un capo che capisca cosa vuol dire “conciliare lavoro e famiglia” e quindi non concilio un bel niente! Nella maggior parte del management italiano non c’è proprio il concetto della maternità. E’ quasi fastidioso avere “una mamma per manager”, il concetto del teleworking, delle video conference, dell’orario flessibile è una chimera, un sogno impossibile. Eppure sono delle soluzioni così semplici e banali. E’ una cosa che mi fa arrabbiare non poco: si lavorerebbe tutti meglio e con più efficienza e sicuramente con più entusiasmo. Ma tant’è, tocca adattarsi o morire, oppure avere la forza di dire basta e di reinventarsi. La soluzione migliore ma, ahimè, non applicabile a tutte. Durante la settimana le quasi 2 ore che passo con mia figlia alla sera sono quasi esclusivamente piene di “doveri”: prepara la cena, mangia insieme a lei, bagnetto, fiaba, nanna. Il tempo striminzito di un disegno facciamo fatica a farcelo stare. Questo è quello che mi pesa di più, il non avere il tempo per fare un sorriso in più, un abbraccio senza l’orologio alla mano, un buttarsi sul divano insieme a fare due chiacchere sulle principesse. Io sono la mamma Bianconiglio: “sono in ritardo, in ritardissimo!”.
3) Pensi che la nascita di tua figlia abbia penalizzato la tua crescita professionale?
No, a patto di un grande sacrificio: quello di perdermi tanti momenti con lei. Durante i frequenti viaggi di lavoro, lei sta con mia mamma. In estate, i miei la portano al mare da metà giugno a metà settembre e, a parte 3 o 4 settimane ad agosto, io la vedo solo durante i fine settimana. All’inizio evitavo quasi di parlare di lei con le persone con cui mi relazionavo per lavoro. Ora me ne frego, lei fa parte della mia vita, è la mia vita in un certo modo, quindi quando se ne presenta l’occasione, ne parlo. Sia chiaro, non sono e non sono mai stata una di quelle mamme che ha bisogno di mettere il proprio figlio al centro di ogni conversazione, ho anche altri interessi, ma lei fa parte della mia vita e mi sembra assurdo dover nascondere il fatto di avere un figlio per essere presa sul serio, lavorativamente parlando.
4) Pensi che la maternità ti abbia dato nuovi skills per affrontare meglio il tuo lavoro e ti abbia addirittura fatto crescere?
Più pazienza, maggiore diplomazia, ma d’altro canto anche più consapevolezza del mio valore e un coraggio maggiore nel dire quello che penso anche quando sono sicura che non piacerà alla persona a cui lo sto dicendo. Insomma ho imparato a rompere le palle con stile.
5) Hai sensi di colpa verso tua figlia a causa dei tuoi lunghi viaggi di lavoro?
Milioni di sensi di colpa, io pranzo e ceno con i sensi di colpa, quando viaggio. Come la cara Emme ha avuto modo di vedere personalmente, quando sono fuori V. mi costringe a cantarle la ninna nanna tutte le sere al telefono. Quindi io puntuale alle 20,30 ovunque sia, mi fermo, cerco un posto appartato (se lo trovo) e canto per 5, 6, 20 volte la sua ninna nanna preferita e poi, di solito, piango un po’ quando sento (finalmente) il suo “Buonanotte mamma, ma torni dopodomani, cioè io mi sveglio, poi vado a dormire, poi mi sveglio un’altra volta e sei tornata?”
6) C’è qualcosa in cui tuo marito è più bravo di te nell’educare/crescere Vittoria?
Sì, riesce a rilassarsi di più con lei: è meno rigido sugli orari e riesce a godersi di più il tempo che trascorre con lei. Certe volte questa roba mi snerva perché lui è rilassato anche quando non è che ci sia tutto questo tempo per essere rilassati. Al mattino alle 7,40 quando abbiamo 20 minuti per eiettarci fuori di casa, parlare per due ore di come sia bella, carina, dolce appena sveglia, questo, ovviamente, senza fare NIENT’ALTRO (tipo lavare, vestire, colazionare), che si sa che gli uomini e il multi-tasking proprio due mondi a parte, può provocare una certa irritazione…
7) Ci ridi su o…sei in cura da uno psicologo?
Ebbene sì, sono in cura e il mio psicologo voleva pure mandarmi da un’altra più brava, pensa un po’ come sono messa. Devo dire che, nonostante V. sia stata fortemente voluta e aspettata, il passaggio dalla vita di coppia “faccio un po’ quel cavolo che mi pare quando mi pare” alla “adesso siamo in 3 a ballare l’alli galli” non è stato dei più semplici per me. I primi mesi sono stati bui e mi sono dovuta far aiutare, non mi vergogno affatto a dirlo. Ero terrorizzata da quella piccola persona che dipendeva da me in toto. Non sono mai stata brava a gestire questa cosa delle dipendenze io. Mi sentivo soffocare, letteralmente e avevo paura di farle del male. Tutto passato, ma non ricordo con “simpatia” i primi 3 o 4 mesi da genitrice. Adesso più che altro continuo a farmi supportare nelle varie fasi della mia e della sua vita per cercare di non fare troppi errori.
8) C’è qualcosa della maternità che ti fa sentire inadeguata?
Come dicevo prima, ahimè, non sono nata con un grandissimo istinto materno, quindi delle volte mi sale una rabbia nel realizzare che ho così poco tempo per me e poi subito dopo mi sento in colpa perché già passo così poco tempo con lei che togliergliene ancora mi sembrerebbe davvero da egoista. Ma io ho bisogno di avere i miei spazi, mi servono per essere quella che sono anche come mamma. Insomma sono decisamente sempre sul filo, sempre combattuta, e mi sento sempre e comunque un po’ fuori luogo in entrambi i ruoli: io come persona e io come mamma.
9) Sei una control freak oppure deleghi senza problemi?
Faccio fatica, mooolta fatica a delegare. Le cose non sono mai fatte esattamente come le avrei fatte io e un po’ mi fa incazzare e siccome non riesco a stare zitta, parlo e finisce che si litiga. Quindi faccio io, grazie.
10) Ti è venuta qualche ansia o mania da quando è nata tua figlia?
Non volete davvero che vi enunci le innumerevoli ansie che mi sono venute da quando ho dato la vita ad un altro essere umano, vero? Comunque, la più grande è quella che la rapiscano in un posto affollato: parco, spiaggia, supermercato per me sono una tortura, non mi rilasso mai.
11) La tua relazione ha avuto scossoni..in pratica, hai rischiato il divorzio?
Per caso hai parlato con il mio avvocato recentemente? Bella botta un figlio, soprattutto se si è così diversi come me e mio marito. Noi ci lavoriamo tutti i giorni e litighiamo un sacco. Diciamo che essere molto innamorati ed essersi fatti un bagaglio di bei ricordi aiuta.
12) Sei fissata con la disciplina oppure lasci che tua figlia faccia quello che si sente?
Perché mio marito mi chiama nazi-fascio secondo te? Però devo dire che sono fissata solo con gli orari, tipo non si va a letto dopo le 20,30 per il resto (stare composti a tavola, rimettere in ordine, non sporcarsi…) non me ne frega granché.
13) Cosa ti ha insegnato la maternità finora?
Mi ha insegato a fare i conti con i miei limiti, ad accettare (con grandi sforzi) che qualcun altro possa dipendere da te. Mi ha insegnato a mettermi in discussione sempre. Ma ho ancora tanto tantissimo da imparare.
14) Ti senti più bella e femminile ora o quando non avevi ancora figli?
Quando non avevo figli, garantito. Il mio metabolismo ancora mi permetteva di mangiare come un piccolo esercito senza assumerne il peso. Mi piaceva essere più magra, ed esserlo senza grossi sforzi. Mi sentivo più bella prima, decisamente. Ora mi sento un po’ più goffa fisicamente, sempre in bilico tra una dieta e un’abbuffata (sempre equilibrata io).
15) Cosa ti piace fare con tua figlia?
Tutto ciò che ha a che fare con il lato artistico: disegnare, colorare, dipingere, fare i collage. Ah e anche con il lato “divanesco”: guardare i dvd della Disney.
16) Cosa invece odi fare (ma che a lei piace tanto)?
Fare i personaggi “allora mamma tu eri Sofia e io Aurora ed eravamo nel castello di Biancaneve insieme a Cenerentola…”. Ecco, chi hai detto che ero io?
17) Riesci a ricavarti del tempo tutto per te?
Come ti dicevo sopra, a tratti. Vorrei poterlo fare di più. Vorrei uscire di più la sera, con o senza consorte. Ma un po’ per stanchezza, pigrizia e per reticenza del marito a non lasciare V. con una baby sitter, lo faccio meno di quanto vorrei. E ogni tanto sbotto perché secondo me mi farebbe bene!
18) Cosa fai? dove vai?
Soprattutto a mangiare. Divertente scoprire posti nuovi o anche andare al “solito posto” e bersi un buon bicchiere con la giusta compagnia.
19) Cosa ti piace di Milano, per quanto riguarda la vita con i figli?
Andare al parco e socializzare con altre genitrici in situazioni simili alla tua. Possono venir fuori relazioni interessanti e non solo dal punto di vista mammesco. Milano, lentamente, sta crescendo dal punto di vista dell’offerta al mondo degli under 10: ludoteche chic dove i grandi possono bere un buon aperitivo senza rincorrere i pargoli sotto le sedie, posti ad hoc creati per far divertire i bambini anche quando il tempo non aiuta (e non sto parlando dei miserabili gonfiabili che mi auguro vengano invasi da un alveare di api, calabroni e vespe), laboratori di lettura, di arti manuali, di cucina…insomma ci si può divertire con loro, che ci si voglia far coinvolgere o meno.
20) E senza figli?
Senza figli puoi fare tutto, ovvio. A me che sono una banalotta di provincia, mi piace l’aperitivo. Quella sensazione di uscire dall’ufficio verso le 19/19,30 in primavera e sentire un’amica o due o tre e darsi appuntamento in un posto sui Navigli per bersi un paio di bottiglie di vino, ingozzarsi di schifezze (sì, mi piaccione le cazzabbubbole dell’aperitivo e allora?), fumarsi 2 o 3 sigarette e parlare dei massimi sistemi (scarpe, borse e filosofia, ovvio), è davvero una bella sensazione!
21) Un posto che ami particolarmente di questa città (un negozio, un ristorante, un quartiere, una strada).
Un posto che non c’è più. In via Santa Croce, di fronte a piazza Vetra, c’era un posticino carino, specializzato in formaggi, con un’ottima cantina. Ci ho passato tante serate quando ero libera e bella. E poi mi piace piazza Sicilia e il suo negozio di mobili per bambini “L’architetto dei piccoli”.
22) Ogni tanto ti manca la tua vita prima dell’arrivo della bambina, quando la figlia eri tu?
Mi tocca ripetermi. Sì, mi manca tanto. Mi piaceva non dover pensare a nessuno se non a me stessa. Ve l’ho detto che ho un problema con le dipendenze? Sì. Ok. Però pensare adesso ad una vita senza V. mi toglie il fiato.
23) Qual è il tuo mantra?
Chi è causa del suo mal pianga se stesso, e non rompa i maroni agi altri.
Io amo qs donna! grazie Valentina per esserti raccontata così sinceramente…e aver aperto il tuo cuore. Un uccellino mi aveva detto che la tua intervista era fortissima, divertente. Io l'ho trovata solo e splendidamente vera. mi sono pure commossa…ahhhhh come sto messa!
Stupenda!!!! Troppo simpatica, voglio conoscerla questa mamma!!! M'