(Pont de Ferr – Milano) Milano da…mangiare
C’è un dettaglio importantissimo che mi ha convinto a sposare Enne: anche lui, come me, è un buongustaio. Uno che ama mangare bene. Io, rispetto a lui, sono anche una buona forchetta, ma questo è un altro discorso…
Una passione che ci accomuna è l’alta cucina. Sì, è vero, di questi tempi non si parla d’altro e in TV è un susseguirsi di show incentrati sugli chef o preudo-tali, che ormai sono osannati e paparazzi più delle star di Hollywood.
Ecco, Io e Enne siamo estimatori “della prima ora”, appassionati da tempi non sospetti. Da quando, per intenderci, Carlo Cracco era solo un cuoco con 2 stelle Michelin col ristorante in via Victor Hugo e la gente non sapeva neanche che faccia avesse.
L’alta cucina è una forma d’arte e noi la amiamo perché è in grado di ispirarci sensazioni di stupore ed esaltazione come una mostra di Balthus. Insomma, siamo quelli che in gergo vengono definiti “foodie”.
Quello che abbiamo constatato però è che Milano ha un buon numero di ristoranti ottimi ma troppo cari per andarci spesso; un sacco di ristoranti costosi ma pessimi e troppi ristoranti economici ma di infimo livello dove praticamente per un piatto di spaghetti rischi di rimetterci il fegato.
Ecco, quelli che mancano a Milano sono dei ristoranti di ottimo livello ma poco costosi (prezzo medio €20/€40).
Noi ultimamente ne abbiamo scovati 3.
Uno è Al pont de ferr’, che ha l’aspetto di una trattoria spartana e senza fronzoli, che definire “rustica” è un eufemismo. Poi ordini un piatto qualsiasi del menù e scatta la magia: in cucina c’è Matias Perdomo, una specie di alchimista proveniente dall’Uruguay che presenta piatti di tale bellezza e di gusto così sublime che alla fine se ne è accorta anche la Guida rossa e gli ha dato una stella. La ciliegina sulla torta è il conto piacevolmente democratico.
Poi c’è Refettorio, ristorante centralissimo, dal design essenziale e di impronta nordeuropea (come piace a me), che offre piatti della cucina povera italiana, realizzati con materie prime eccellenti e a Km.0. Il risultato è un menù completo che si aggira attorno ai €20 (sì, avete letto bene), semplice ma impeccabile. Ah, hanno anche tavoli con fogli e colori dedicati ai bambini.
Il terzo è Pisacco, aperto dallo chef uscente del ristorante Marino alla Scala, Andrea Berton, che ha scommesso su una cucina tradizionale leggermente rivisitata, di qualità eccellente e a prezzi popolari.
Il terzo è Pisacco, aperto dallo chef uscente del ristorante Marino alla Scala, Andrea Berton, che ha scommesso su una cucina tradizionale leggermente rivisitata, di qualità eccellente e a prezzi popolari.
Post di pubblica utilità direi! Il Pontdeferr non l'ho ancora provato ma ne ho sentito parlare e volevo andarci. Gli altri 2 non li conoscevo. Andrea Berton lo ricordavo per Marino alla Scala ma non sapevo avesse aperto in Brera. <br />Invece se in primavera aveste voglia di fare un giro fuori porta ma non troppo appena affacciato sulle rive del Ticino c'è "Dalla Lalla": uno
Cara Vale, lo conosco! E' un posto bellissimo per un pranzo domenicale con la famiglia e voglio tornarci con te + mariti + bambini!
Ovvio lo conoscessi: sei un'espertona! Sto preparando un post su di loro che uscirà a breve. Domani per cena con amici ho proposto il Pontdeferr, sto aspettando conferma e spero me la diano. E per noi appena il tempo si mette al bello DOBBIAMO andare insieme dalla Lalla per una tradizionale gita fuori porta domenicale, dobbiamo assolutamente!