#MyMomsAboutTown: Elise e la My Mama Bag
Finalmente è nata una borsa cool pensata per le mamme. Si Chiama My Mama Bag, è in pelle leggerissima, in colori versatili che stanno bene con tutto ed è dotata di tasche interne super tattiche che permettono di tenere tutto in ordine e a portata di mano (il sogno di ogni mamma!). MyMamaBag in realtà è perfetta anche per chi di bambini non ne ha, perché è pratica ma, con le sue frange boho-chic, anche molto trendy. L’ha disegnata Elise, designer italo-francese già nota per aver creato il marchio di pelletteria Gianlisa.
Elise, 37 anni, fashion designer e mamma di Léon, 7 mesi
Ci racconti com’è nato il progetto di MyMamaBag?
Quando aspettavo Léon, assieme a un’amica, Annina, anche lei in dolce attesa, cercavo una borsa per le mamme che non fosse troppo ‘da mamma’: che fosse pratica ma allo stesso tempo elegante e utilizzabile non solo al parco col bambino ma anche per andare al lavoro o addirittura come borsa da week-end. Non trovando nulla che potesse soddisfare tutte queste esigenze abbiamo deciso di crearne una noi. Abbiamo allora lanciato un super brain storming tra amiche mamme sparse un po’ ovunque nel mondo (Parigi, New York, Cape Town…) e ognuna ha contribuito a dare piccoli suggerimenti per rendere la MyMamaBag non solo bella esternamente ma sopratutto pratica e studiata nei minimi particolari al suo interno. Anellini a “D” per agganciarvi le chiavi o i ciucci, pratiche tasche per i pannolini, per il biberon ecc…e soprattutto una fodera lavabile e impermeabile. La MyMama ha subito avuto grande successo, non solo nei negozi per bambini e bebè ma anche in diversi departement store e concept store internazionali che non trattano articoli per l’infanzia.
Dove è possibile acquistare la borsa e quanto costa?
Attualmente si può trovare in Francia da Bellezza Bianca a Versailles, in Svizzera da Bon Génie (Zurigo, Ginevra, Chavannes, Losanna), da Thilda a Bolzano, da Biscuit Kids a Chiasso o nel nostro showroom di Milano, in Via Varese 4, in Brera. Presto sarà disponibile anche online nel nostro nuovo e-shop. Costa €595.
Riesci a conciliare la vita familiare col tuo lavoro di designer?
Lavorare in proprio è spesso una trappola perché anche se sei più libera di organizzare gli orari come vuoi, in realtà sei ‘dipendente’ dal tuo cellulare e tendi a rispondere alle mail 24 ore su 24. Da quando è nato Léon, però, cerco di fissarmi delle regole come quella di non rispondere alle mail di ufficio dopo le 20 e di rientrare prima, per stare con lui all’ora del bagnetto e della pappa. Per quanto riguarda la parte creativa è invece difficile fissarsi degli orari in cui potersi concentrare al massimo e senza avere interruzioni; molto spesso riesco a disegnare la sera, quando il bambino dorme e sono a casa tranquilla.
Nell’approccio con i figli, che differenze vedi tra le mamme italiane e quelle francesi?
Le mamme francesi hanno figli prima e sono molto più easy, se li portano appena nati a cena fuori, alle feste degli amici, in vacanza dall’altra parte del mondo: fondamentalmente la loro vita non cambia molto con la nascita dei figli. Le mamme italiane sono invece super mamme chioccia, molto protettive, e tendono a mettere il bimbo come la priorità numero uno nella loro vita. Essendo io italo-francese, mi rendo conto di essere diventata un vero mix tra le due tipologie. Penso di essere combattuta da questa ambivalenza mamma-chioccia/mamma-‘nordeuropea’: spesso mi scopro ad essere istintivamente iper premurosa e talvolta apprensiva verso mio figlio, poi però interviene la mia parte razionale (il mio lato francese) e allora cerco di impormi delle regole di educazione un po’ più ferree. Per esempio, come molte mamme, non sopporto di sentirlo piangere, ma cerco di razionalizzare la cosa e di distinguere il pianto di dolore e di tristezza da quello di rabbia o dovuto a un capriccio. Fin da subito ho voluto insegnare a mio figlio a fare la nanna da solo nel suo lettino e dal 5° mese lui dorme nella sua cameretta. Sono abbastanza soddisfatta del risultato, perché lui si addormenta alle 20 e, riposando tutta la notte, è anche più rilassato durante il giorno, e io e il mio compagno abbiamo la serata solo per noi. Credo che i bimbi, fin da piccoli, abbiano bisogno di regole e che anche se all’inizio sono difficili da applicare poi permettono a tutta la famiglia di vivere più sereni.
C’è qualcosa della maternità che ti fa sentire inadeguata?
Onestamente per il momento no, vivo quest’esperienza in maniera serena. Con la coscienza di sbagliare, talvolta, ma facendo davvero del mio meglio.
C’è qualcosa in cui il tuo compagno è più bravo di te nel rapporto col bambino?
Nei momenti di panico il mio compagno ha molto più sangue freddo di me: se fossi da sola andrei al pronto soccorso ogni due per tre, mentre lui è più calmo e razionale e questa sua caratteristica devo ammettere che mi tranquillizza moltissimo.
Cosa ti ha insegnato la maternità finora? In un anno ho imparato più cose su me stessa che negli ultimi 30 anni. M.i sento più aperta, paziente. Sto imparando a relativizzare molto e a rivedere le mie priorità. Sentire mio figlio che dice ‘mamma’ mi fa mettere in secondo piano tutte le altre pseudo-preoccupazioni della vita.
Cosa ti piace fare con tuo figlio? Cosa invece ti annoia un po’?
Mi diverto tantissimo con lui da quando ha cominciato a interagire con il mondo: gli parlo in francese, gli racconto tante cose e anche se non risponde ancora sono sicura che capisce.
Ovviamente quando devi rimanere tutto il giorno con lui, dopo un po’ è difficile trovare delle attività che non annoino entrambi e devo ammettere che a un certo punto della giornata sono un po’ a corto di idee nuove 🙂
E’ più kids-friendly Parigi o Milano?
Parigi (ndr. Lisa ha vissuto molti anni a Parigi, prima di trasferirsi a Milano) è sicuramente una città piena di posti bellissimi e curati nel design, pensati per bimbi e mamme, come Maison Bastille nell’ 11ème: un piccolo ristorante con spazio e menu dedicato ai bambini, realizzato con un gusto nordico davvero super carino. Oppure Chez Bogato nel 14ème, dove anche i piccoli imparano a fare i pasticceri. O musei come il Museo della Vilette, il Museo Rodin o il Museo Carnavalet. I negozi per bambini, poi, sono stupendi: il flagship di Bonton in Avenue Beaumarchais o quello di Bonpoint in rue de Tournon, con un ristorante pensato per mamme e piccini sono fantastici sia per i bimbi che per le mamme. Adoro la tradizione delle vetrine natalizie dei grands magasins come il Printemps, Les Galeries Lafayette o il Bon Marché, fatte apposta per stupire i bambini (e i genitori). A differenza di Milano però, a Parigi, esclusi i posti appositamente pensati per i bambini, la gente è davvero poco kids-friendly, mai nessuno che ti dia una mano col passeggino in metropolitana. I tassisti men che meno! e talvolta nei ristoranti quando entri con un passeggino ti guardano storto. Per non parlare poi dell’allattamento: pochissime delle mie amiche parigine hanno allattato e spesso si dovevano nascondere in qualche angolo per stare tranquille e non sentirsi in imbarazzo.
A Milano e in Italia in generale trovo che invece i bambini o le mamme che allattano siano più o meno ben accetti ovunque. Per quanto riguarda i posti di design, vedo che stanno piano piano aumentando: adoro leggere sul tuo sito tutte le novità che testi per noi mamme 🙂
Riesci a ricavarti del tempo tutto per te? Cosa fai? Dove vai?
Fin dall’inizio ho cercato di ricavarmi spazi per me e per la coppia. Cerco sempre di fare almeno un aperitivo a settimana con le amiche, un pomeriggio di shopping o un weekend in coppia o con gli amici. Poi ho mantenuto un’abitudine che avevo in gravidanza, quella di concedermi un massaggio shiatztu a domicilio il più spesso possibile: ti sembra davvero di rinascere. E una volta a settimana esco a cena col mio compagno: cerchiamo di fare in modo che anche se il tempo da dedicare a noi due da soli è poco, sia sempre speciale e valorizzato al massimo.
Qual è il tuo mantra?
Cercare sempre di tendere verso l’alto e non accontentarsi mai.
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