Ode alla rappresentante di classe
L’anno scolastico è finito e il mio pensiero, il mio ringraziamento più sentito va certo ai maestri, che hanno compiuto quello che sembra semplice e normale ma che in realtà è un piccolo miracolo, insegnare a mia figlia e ai suoi compagni a leggere, a scrivere e a far di conto. Ma non potrò mai ringraziare abbastanza colei che come un angelo custode ha vegliato sui miei passi e ha fatto sì che apparissi come una madre migliore, più presente. Sul pezzo.
La rappresentante di classe.
Che è stata per me come la fata dai capelli turchini per Pinocchio, come Biancaneve per i sette nani: amorevole e attenta, paziente e precisa.
Impeccabile nel tenere le fila della chat di classe; puntuale nel ricordarmi gli eventi importanti ma anche quelli più insignificanti; meticolosa nel gestire la cassa comune. Le gite, i test di inglese, la data e l’ora del concerto di Natale, preventivi e consuntivi delle spese scolastiche. La prima a prendere l’iniziativa del regalo ai maestri e la prima a offrirsi di andarli a comprare.
Ha compensato il mio essere una persona distratta, mi ha evitato gaffe.
Ché non finirò mai di dirlo, quello della rappresentante di classe è un ruolo insidioso per cui bisogna essere votati e avere talento. Un ruolo che esige la pazienza del Dalai Lama, la precisione di un ragioniere, presenza di spirito, doti diplomatiche massicce. Perché ci sarà sempre una mamma che in chat chiederà di vedere lo scontrino che attesti l’effettivo acquisto di pennelli per la lezione di arte a €10 o che manifesti disappunto perché dalla gita al museo non sono arrivate foto in tempo reale. Chiunque andrebbe fuori di senno, tranne la rappresentante che, con aplomb soprannaturale sarà pronta a mostrare prove, rassicurare, sedare gli animi, raccogliere i dubbi e le lamentele di tutti. Senza fare pettegolezzo né commenti al vetriolo.
E’ finito l’anno scolastico, la rappresentante di classe ha ricevuto il nostro regalo di rito per essersi accollata il lavoro spinoso che nessuno vuole fare ma quello che in realtà meriterebbe, più di una borsa da spiaggia, di un voucher per un massaggio alla spa o di un braccialetto…è la beatificazione.
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