A Paestum coi bambini
Mamma, andiamo al tempio?
Quando ci capita di andare a Paestum per far visita ai parenti del papà, i miei figli mi chiedono puntualmente di andare a fare un giro nella zona archeologica, proprio come fosse un parco avventura. E la cosa mi colpisce e mi allieta. Evidentemente la prima volta che li abbiamo portati a visitare i templi, io e Enne abbiamo trovato la chiave giusta per coinvolgerli e incuriosirli facendogli vivere l’esperienza come una specie di missione alla Indiana Jones. Del resto ci sembrava l’unico modo per convincere due bambini di 4 e 5 anni a visitare un sito archeologico. E così ormai i templi di Hera, Nettuno e Atena sono diventati per noi familiari. Fare una gita al parco archeologico di Paestum durante i nostri soggiorni nel Cilento è diventata un’abitudine irrinunciabile.
Arrivare con la macchina fin dove si può e poi proseguire a piedi è un rito che rinnoviamo almeno 2 volte l’anno. E ogni volta l’emozione è forte. Ogni volta che in lontananza vedo ergersi maestoso il tempio di Atena un po’ mi commuovo: il suo fascino è spiazzante.
Tutta la zona degli scavi ha un fascino incredibile ed è percorribile a piedi, tra prati di margherite e blocchi di pietra che emergono qua e là. I bambini giocano a nascondino tra le colonne doriche e si arrampicano fino al cuore dei templi, come veri esploratori mentre io e Enne ci facciamo raccontare dalla guida come era strutturata Posidonia (così si chiamava Paestum all’epoca dei greci che la colonizzarono, nel V sec. a.C.), una città che ha una storia millenaria.
Il Museo che, attraverso un’importante collezione di reperti ritrovati nelle aree che circoscrivono Paestum, racconta la vita quotidiana all’interno dell’antica città, per ora lo abbiamo visitato senza bambini ma merita di essere visto, anche solo per la famosa Tomba del Tuffatore (480-470 a.C.), un giovane nudo che si tuffa nel mare: un’immagine metaforica del passaggio dalla vita al regno dei morti. Esempio unico di pittura greca di età classica.Poteva capitarmi di avere suocera e cognati che vivevano in un posto insulso e deprimente e invece fortuna vuole che abitino nel cuore della Magna Grecia, una zona il cui clima è costantemente mite, la vegetazione è rigogliosa, il mare non è niente male e c’è pure un parco archeologico conservato incredibilmente bene, che l’UNESCO ha inserito tra i luoghi patrimonio dell’umanità. Insomma, poteva andarmi peggio! Ogni visita ai parenti – manco a dirlo – si trasforma in un’occasione per esplorare, guardarci intorno, fare i turisti. E scrutare le facce dei turisti inglesi che rimangono letteralmente senza parole davanti alla bellezza che si trovano davanti.
Ma Paestum è famosa anche per le inarrivabili mozzarelle di bufala, prodotte in piccole fattorie curatissime, dove è molto piacevole fare un giro. La nostra preferita è Vannulo, dove andiamo regolarmente a mangiare il gelato (sublime) fatto col latte di bufala.
MY TRAVEL TIPS
Dove dormire
Il Granaio dei Casabella – una villa d’epoca con un bel giardino attorno, arredata con mobili di antiquariato
Dove mangiare
La bottega del Gusto – per un pranzo a base di prodotti tipici della zona, con vista sul tempio di Atena.
Tenuta Vannulo – per le mozzarelle ma anche per mille altre cose fatte col latte di bufala. Assolutamente da provare la degustazione di mozzarelle nel grazioso ristorante alle spalle della fattoria. E’ aperto solo a pranzo!
Ristorante Nettuno – per una cena elegante con vista mozzafiato sul tempio di Nettuno.
Per info sulla zona archeologica, cliccate qui . La nostra guida preferita: Eleonora.
Come sai anche per noi il Cilento è meta fissa dell’estate (ci sono proprio ora!), ma alla zona archeologia di Paestum non sono mai stata, e devo per forza provvedere! Per la mozzarella di Vannulo…quoto e sottoscrivo! E assaggio puntualmente tutto! Anche io ne ho scritto sul mio blog! https://mammadeinchina.blog/2018/07/04/cilento-la-guida-pratica/
vado a leggere!…e a confrontare i consigli 😉