Il tempo passa…ma che fa
Non molto è cambiato in me da quando sono madre. Non sono diventata una specie di Biancaneve tutta sorrisi e pazienza infinita: mi innervosivo quando non avevo figli e mi innervosisco ora che ne ho due. Le mie fragilità sono rimaste identiche, non sono diventata più sicura di me e nemmeno più saggia. Sono sempre una ventottenne intrappolata nel corpo di una quarantenne. Un po’ naïf. E resto la persona tremendamente distratta e con la testa tra le nuvole che ero prima.
Quello che è cambiato è il mio rapporto con il tempo che passa. Prima dei figli, gli anni li misuravo con i traguardi professionali che raggiungevo o non raggiungevo, con gli obiettivi, anche molto futili, che davo a me stessa. L’avvicendarsi delle stagioni lo quantificavo con i 2 chili da perdere entro fine maggio, i buoni propositi fatti a gennaio e che rimanevano tali a dicembre, la fine delle vacanze che non volevo arrivasse mai.
Ora il tempo che passa non lo misuro più. O meglio, lo misuro osservando i miei figli, guardandoli diventare degli individui che si plasmano giorno dopo giorno. Lo misuro vedendoli conquistare la propria autonomia, fare progressi, ai miei occhi, strabilianti: imparare a usare il cucchiaio e a mangiare da soli, poi a infilarsi la maglietta e ad abbottonarsi i pantaloni senza il mio aiuto e adesso ad andare in bici senza rotelle e ad allacciarsi le scarpe. A dire grazie e per favore con consapevolezza.
Arriverà luglio e con esso ci saranno dentini che cadono e lacrime di commozione, le mie. Che le vacanze finiscano pure e arrivi settembre, perché un passaggio importante sta per compiersi a casa nostra: l’ingresso di Olli alla scuola primaria e con esso nuove amicizie da stringere e consolidare…e ancora lacrime da versare (sempre le mie). Attività sportive da intraprendere e con cui misurare le proprie abilità.
Non mi sembra più così interessante constatare che il tempo passa analizzando le cose che ho fatto e quelle rimaste incompiute, mentre contemplo le mie nuove rughe. Trovo invece estremamente interessante essere parte della vita minuscola dei miei figli, esserne testimone privilegiata; immedesimarmi in loro durante ogni nuova fase, ogni passaggio importante o apparentemente irrilevante.
Il tempo che passa ha per me un nuovo significato.
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