Piccolo artista: dove i disegni dei bambini prendono vita
Ho un debole per i disegni dei miei figli. Mi affascinano e mi inteneriscono; mi sembra di leggerci dentro alcune sfumature della loro personalità, le cose che non riescono a descrivere o a raccontare con le parole. Il mio secondogenito è essenziale, minimalista: traccia con la penna o coi pastelli volti umani stilizzati, tutti molto simili tra loro, che ricordano l’Urlo di Munch. Solo da alcuni dettagli che lui ti fa notare capisci che sta raffigurando una persona invece che un’altra. Rido molto quando guardo quei disegni ma lo faccio in segreto, naturalmente. A lui dico invece che è un vero artista. I disegni di Olli sono un mondo onirico rappresentato su un foglio di carta: coloratissimi, gioiosi, surreali. Principesse coi capelli blu e lunghi vestiti fiorati. Cuori e stelle che piovono dal cielo. Mamma, papà, fratello e qualche volta i nonni. Casette e alberi enormi che sembrano usciti da una favola.
Confesso che li conservo tutti (o quasi, perché la loro produzione di disegni è cospicua): voglio poterli tirare fuori e mostrarglieli quando saranno adulti, esattamente come ha fatto mia madre con me e i miei fratelli: nella casa della mia infanzia conserviamo ancora tantissimi disegni di quando eravamo piccoli. Alcuni di essi campeggiano sulle pareti, incorniciati, assieme a quadri di maggior valore. Sì, mia madre teneva in grande considerazione i nostri talenti artistici. E io mi scopro ad essere come lei: incornicio i disegni che reputo più significativi, vedere quelle piccole opere d’arte appese ai muri mi da gioia.
Quando ho scoperto che una giovane artista realizza a mano pupazzi tridimensionali sulla base dei disegni dei bambini sono letteralmente impazzita. Wilma, questo il nome dell’artista, si è formata allo IED ed ha avuto un’idea geniale quanto poetica: dare vita ai personaggi che i bambini raffigurano sulla carta, per mostrargli che il loro mondo immaginario non è poi così irreale e astratto. Il progetto si chiama Piccolo artista e Wilma mi racconta che è nato quasi per caso. “Dopo aver fatto un pupazzo per mia nipote basandomi sul disegno del suo amico immaginario, con il passaparola sono arrivate sempre piu richieste. Ho due bimbe di 3 e un anno e mezzo, ed ora che sono “cresciute” (è più un mio desiderio che una realtà) ho deciso di dedicarmi un pò a me stessa; sto dunque lavorando seriamente a questo progetto che mi dà la grande oppurtunità di creare sempre qualcosa di diverso e di conciliare lavoro e famiglia”.
Ho messo alla prova Wilma con un disegno della mia primogenita che raffigura una fatina farfalla. Il risultato è stato sorprendente. Olli ora ha la sua fatina farfalla in carne e ossa! Deliziosa, no?
“Capire che cos’è l’arte è una preoccupazione (inutile) dell’adulto.
Capire come si fa a farla è invece un interesse autentico del bambino” (Bruno Munari)
ma meravigliosa questa idea. Voglio pure io qualcosa del genere.
Sono bravi sul serio i tuoi bimbi.
:-)))