Santa Claus is coming to town…
Babbo Natale, diciamolo senza girarci tanto attorno, i regali migliori sono quelli che ti fai da sola. Al riparo da delusioni, facce di circostanza e finti sorrisi da premio Oscar.
Io poi non amo ricevere regali per le feste comandate perché sanno di obbligo, di ansia da prestazione, di “oddio, mancano 3 giorni a Natale, cosa le regalo?!”.
Sono per i regali spontanei, inattesi, ignorando il calendario, sia per chi li fa sia per chi li riceve. Del genere: “ho visto questo bellissimo abito vintage di YSL in un mercatino e non ho potuto fare a meno di pensare a te, e quindi eccotelo!” (…diciamo che quello è lo scenario ideale ma il concetto è applicabile anche a libri e generi di conforto).
Odio tutto quello che è esattamente opposto al senso vero del regalo: l’ansia da budget, la fretta, l’obbligo morale, il calcolo.
Quindi? Quindi questo Natale puoi anche saltare il mio comignolo, io sono a posto così. Ho ricevuto già tutto quello che ho desiderato per anni o che non ho mai neanche pensato di desiderare.
Due figli simpatici e battutieri…perché ironici si nasce e io ci contavo proprio che nascessero con questa qualità.
Due figli, punto. Perché avere un figlio e poi anche un altro non è mica tanto scontato.
Una reflex per catturare la bellezza dei….due figli, ma non solo la loro.
Un abito di YSL no, ma una borsa di Chanel a compensare, sì.
La libertà di scegliere se fare la mamma che lavora oppure la mamma e basta.
Un marito che sparecchia e mette i piatti in lavastoviglie (spontaneamente e senza che gli punti una pistola alla tempia).
Tempo. Rincorso e desiderato per anni. Per stare di più coi figli, ma anche per stare da sola. Per gustarmi quello che ho, il qui e ora, e quella famosa mindfulness, che gli anglosassoni sono bravi a riassumere in una sola parola e in italiano serve un intero saggio.
Una tonnellata di amore, di quello sano che non lascia spazio ai dubbi e alle notti insonni.
Però, se proprio insisti, qualcosa sotto l’albero in effetti la vorrei, Santa.
Un tostapane, per esempio. Ultimamente mi è venuta voglia di toast al prosciutto e formaggio la mattina e non possiedo un tostapane! Forse il forno a microonde ha anche la funzione tostapane, ma sono troppo pigra per mettermi a leggere le istruzioni.
Poi un biglietto aereo, per me e il resto della truppa, con direzione Amsterdam. O anche San Sebastian. Perché da quando ci sono quei tre mi è venuta voglia di tornare in posti speciali dove sono stata da sola e sentire il sapore che ha ritrovarli con la mia famiglia, a distanza di anni.
Un biglietto aereo solo per me ed Enne. Qualsiasi meta va bene, pur di stare senza figli almeno 24 ore.
E per finire, Vieni in Italia con me, il libro di cucina di Massimo Bottura. Perché io ho un debole per quel Bottura, sono una specie di groupie e non l’ho ancora neanche mai incontrato (lo seguo su Instagram, però). Chef stella..re con i piedi per terra, immune al fascino delle telecamere, famiglia normale e gran senso dell’ironia: un bell’esempio di umiltà da tenere presente quando l’ego straripa fuori dagli argini.
Ma un biglietto aereo per kuwait ?? Bella quella parola noi italiani ne usiamo altre d molto più antipatiche !!! Un abbraccio amica
Anche! come mai non ci ho pensato?!