Sì, viaggiare!

Io: Amore, fra 2 settimane vado a Mosca per lavoro.
Enne: “eh?…come?…a Mo..Mo…Mosca?!”
(Dovete sapere che mio marito quando è in difficoltà/emozionato/preso alla sprovvista, balbetta)
Io: “Sì, a Mosca, perché!?”
Enne: “Ma…ma da quando in qua tu viaggi per lavoro?”
Io: “Io ho SEMPRE viaggiato per lavoro. Il mio lavoro prevede che un paio di volte l’anno mi tocchino delle trasferte. Non l’ho fatto negli ultimi 2 anni solo perché ho partorito uno dietro l’altro i tuoi figli, ma prima di allora lo facevo regolarmente!”.


Enne, col terrore negli occhi: “E adesso come facciamo? Anche io sto viaggiando tanto per lavoro, se viaggi anche tu è un disastro. A Milano non abbiamo nessuno che ci faccia da backup. Dovresti far venire qui tua madre (che vive a 500Km di distanza) a darmi supporto. Devo controllare come sono messo con l’agenda quando tu sarai fuori casa. Anzi, fammi controllare subito! Ecco, vedi, sono fuori anche io!”
Io: “ah, e dove sarai in quei giorni?”
Enne: “a…a…Bergamo!”.
Io, che mi riconfermo un’inguaribile ottimista sostenitrice del pensiero positivo SEMPRE (ereditato da mia madre): “a BERGAMO?! aaaaah, allora vedi che il fato è dalla nostra parte, amore? Pensa se dovevi andare a Brisbane, Berlino, Barletta!! Allora non abbiamo bisogno di nessun backup. Tanto tu te la cavi bene anche da solo coi bambini, per 2 notti, senza di me (esattamente come faccio io, ogni volta che tu sei fuori città)!”
Enne: “Ah, no. Devi chiedere a tua madre di venire a darmi una mano. Dobbiamo allertare la babysitter che in quei giorni dovrà arrivare molto prima del solito! E poi, scusa, per quello che guadagni è il caso che tu faccia questi sacrifici?”
Io: “??!?  SACRIFICI?? Eh no, caro il mio maschilista travestito da uomo illuminato, adesso tocca a me:
1. prendere l’aereo e immergermi per qualche ora nella lettura di un libro lasciato interrotto sul comodino, impolverato, a pag.210 dal 15 agosto
2. trottare tutto il giorno in giro per appuntamenti ma fermarsi poi a cenare con calma, in un posto nuovo e carino senza guardare l’orologio perché non c’è nessuna babysitter da mandare a casa
3. buttarmi a letto e sapere che il mio sonno non verrà interrotto da: colpi di tosse dalla stanza attigua, costanti e snervanti come il suono della goccia di un rubinetto che perde; attacchi di sete, diarrea, mal di denti; lamenti e risvegli improvvisi
4. trovare un attimo per sgattaiolare in centro per un rapido giro di shopping per scovare quella cosa introvabile, unica e meravigliosa che a Milano non esiste
5. e soprattutto, guardare la città e le bellezze che non ti aspetti e pensare che sarebbe bello ritornarci con te e con i nostri figli
6. compare souvenir buffi pensando alla faccia che faranno i bambini

E poi partire è bello perché è bello tornare! Perché ci sei tu, e ci sono Olli e Bibo che mi aspettano festanti e io pregusto quell’abbraccio struggente fin dal Malpensa Express. E vorrei rivivere mille e mille volte la scena in cui Olli mi vede comparire dalla porta e mi viene incontro festante ed emozionata urlando “la MIA mamma, la MIA mamma”, che neanche Bernadette davanti all’apparizione della Madonna.

 

E ora ciao, devo andare a fare il visto!

la Piazza Rossa!
sempre la Piazza Rossa ma vista da dentro!
 
Un esempio di posto carino (in realtà era stupendo!) in cui sono stata a cena: Crystal Room Baccarat
si può andare a Mosca senza comprare una matrioska? evidentemente no….ma Bibo ha già fracassato la testa del guscio più grosso…
 
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Discussion about this post

  1. Mimma Zizzo ha detto:

    fantastico!!! brava hai fatto benissimo…grande…<br />

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