(Albufera – Milano) Spread the love!
Se c’è un talento che posso dire senza falsa modestia di possedere è quello di saper creare coppie. Adoro fare in modo che si incontrino due persone che nella mia testa sono compatibili tra loro e poi vedere se lo sono anche nella realtà. E molto spesso lo sono! Diciamolo, se avessi preso un soldo per ogni coppia che ho formato ora sarei ricca.
Da sempre, ogni volta che incontravo un nuovo fidanzato scattava immediatamente lo screening dei suoi amici per trovare alle mie amiche single l’altra metà della mela. Organizzavo appuntamenti al buio fintamente casuali, super calcolati al millesimo: sceglievo il posto più consono alle caratteristiche dei miei due potenziali piccioncini, l’atmosfera adatta e pure le persone che avrebbero fatto da supporto, fingendosi ignare di tutta la mia macchinazione. Primo obiettivo da raggiungere: lo scambio di numeri di telefono. Portato a casa questo iniziava la fase più emozionante, quella dell’approfondimento della conoscenza e del corteggiamento, che a volte andava liscio e senza intoppi a volte incontrava qualche ostacolo: un rapporto ancora irrisolto con la ex, uno strascico di sindrome di Peter Pan, angoli del carattere da smussare. Piccoli drammi, conquiste e colpi di scena documentati minuto per minuto da un fitto scambio di mail e telefonate tra me e l’amica ‘da sistemare’. Molte delle “mie” coppie sono convolate a giuste nozze e si sono anche riprodotte, con mia grande soddisfazione. Del resto anche io e Enne siamo il risultato di una macchinazione ben congegnata. Ci presentò una nostra amica comune, che a ognuno di noi aveva detto “conosco la persona che fa per te”. Alla cena in cui ci siamo incontrati per la prima volta abbiamo finto di ignorarci tutto il tempo. Io almeno ho finto di ignorare Enne per tutta la sera salvo lanciare di tanto in tanto un’occhiata fugace per scrutare come parlava e come si muoveva, fino a quando lui, a fine serata, senza perdersi in chiacchiere e con una mossa da maestro mi ha chiesto il numero di telefono. Il giorno dopo eravamo già inseparabili, qualche mese dopo mi ha chiesto di sposarlo e il resto è storia. Pensate che trovando finalmente l’altra metà della mela io abbia messo in stand by il mio spirito da Cupido? Neanche per sogno anzi, con la fortuna che avevo avuto a trovare io stessa finalmente l’amore, sentivo il bisogno di, come dire, restituire. Dopo 24 ore che lo conoscevo gli chiedevo già informazioni dettagliate sui suoi amici single pensando a chi poterli presentare e in quale occasione. Che volete, ognuno ha la sua missione nella vita!
Proprio l’altra sera ho messo a segno il mio ultimo colpo organizzando una cena per presentare la più irriducibile delle mie amiche single al più irriducibile degli amici di Enne. Per evitare l’imbarazzante effetto doppia-coppia, oltre agli irriducibili ho invitato il mio amico Mario e il suo fidanzato Raf, che hanno mille argomenti di conversazione e la battuta facile che mette tutti a proprio agio. Ho dato appuntamento a tutti da Albufera, un tapas bar gourmet in Porta Venezia che volevo provare da un po’ e che si è rivelato un’intuizione perfetta per lo scopo. Pochi tavoli, ambiente accogliente e ottimo cibo. Tra un pan con tomate e un baccalà confit abbiamo parlato di web influencer e del potere dei social netowork, di Tsipras e dell’accordo dell’Eurogruppo con la Grecia e dell’ultimo film di Inarritu, che a Mario è piaciuto un sacco e a Enne molto meno degli altri film del regista.
Non so ancora se i nostri irriducibili si siano scambiati il numero di telefono ma, non so perché, ho idea di sì…
Albufera – via Lecco 15, Milano
Leggo spesso silenziosamente ma oggi cadi a fagiolo: ho combinato tra due miei grandi amici tempo fa e mi hanno comunicato che si sposeranno!!!! <3 sicuramente sono una pivella rispetto a te ma quanto è bello sapere di aver fatto entrare qualcosa di magico nella vita dei tuoi amici? 😉
ahahahaha….ti capisco! Hai quella sensazione di benessere dell’aver reso felice qualcuno