The Hub Dot
Che giornata ieri! Prima di tutto era il mio 3° anniversario di matrimonio con Enne, il mio portatore sano di armonia.
Fine della sviolinata.
La giornata è trascorsa nel suo ordinario tran tran. Ma alle 7 avevo questo appuntamento in uno bellissimo spazio polifunzionale aperto di recente in Viale Montenero: Open.
Qui si teneva il primo aperitivo-incontro milanese organizzato da The Hub Dot, un movimento fondato da Simona Barbieri, una carismatica ragazza napoletana che ispira una simpatia immediata. Simona vive a Londra e ha avuto l’idea di creare un’occasione di incontro per mettere in connessione (ma in carne e ossa, non sul web) amiche e conoscenti che avevano voglia di condividere i loro progetti per trovare il modo di realizzarli o semplicemente di confrontarsi e scambiarsi opinioni, raccontando la propria storia. L’esperimento, nato in sordina e un po’ casualmente nel soggiorno di casa sua, si rivela un successo e a quel punto il progetto di The Hub Dot inizia a crescere e a strutturarsi in modo naturale, coinvolgendo sempre più donne (perché è rivolto solo alle donne), di ogni età, nazionalità e percorso professionale.
Il fulcro sul quale si fonda il progetto sono i “dot”, cioè i pallini colorati che coloro che si iscrivono devono auto-assegnarsi, per accedere alla community e agli incontri:
rosso per “ho un’identità professionale”, verde per “sono in cerca di nuova ispirazione”, blu per “sono qui per socializzare”, giallo per “ho un’idea, qualcuno può aiutarmi?”, viola per “ti racconto della mia storia legata a lavoro/beneficenza/vita”.
Dopo il primo incontro a Londra, ne è stato organizzato uno a Napoli e poi uno a Milano: quello di ieri sera, appunto.
Ne seguiranno altri, uno a Berlino, un altro a Singapore ed altri in città del mondo.
Nel corso degli incontri si dà la parola a una serie di “speaker” che hanno 1 minuto di tempo per raccontare la loro storia. Un modo geniale per tenere l’attenzione del pubblico sempre viva e dare spazio a un bel numero di storie, che hanno la caratteristica comune di essere affascinanti, coinvolgenti e impregnate di valori sani e di positività. Ieri sera per esempio tra le speaker c’era la fondatrice del progetto (e responsabile del successo) di California Bakery, ma anche una ex insegnante di storia dell’arte che, stanca del suo lavoro si associa a un’amica francese e insieme investono in un’ape (il mezzo di locomozione, intendo) e in un corso di alta pasticceria e fondano L’Abeille Gourmande, un’ape celeste vintage che gira tra i vari quartieri di Milano sfornando crepe e galette bretoni fatte a regola d’arte.
Sul sito di The Hub Dot troverete ogni dettaglio e informazione. Io posso dirvi che ieri sera da Open si respirava una bella energia positiva e pro-positiva. Vedere decine e decine di donne, sconosciute le une per le altre, aver voglia di trovarsi e confrontarsi, raccontare, farsi ispirare e aiutarsi mi ha quasi commosso, lo ammetto.
Volete sapere quali pallini mi sono appiccicata sulla camicia? Voilà…
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