The other woman
L’altro giorno un’amica mi confessa di aver intravisto il marito di una nostra comune conoscente al ristorante, in atteggiamento inequivocabilmente intimo con una commensale che non era sua moglie. Pare che nel momento in cui lui si è accorto della presenza della mia amica, si sia ricomposto e abbia cominciato a parlare con la sua accompagnatrice in maniera distaccata e professionale, come se fosse nel mezzo di una cena di lavoro, ignaro del fatto che la mia amica aveva assistito alla scena precedente, quella in cui le loro dita si intrecciavano complici.
Alla notizia della “flagranza di reato” sono trasecolata, ci sono rimasta un po’ male e ho iniziato a pensare a più cose. Prima di tutto al fatto che mi sento sollevata all’idea di non essere così intima della moglie tradita, altrimenti ora sarei divorata dal dubbio se sia il caso di raccontarle tutto oppure farmi gli affari miei. Poi ho pensato a quanto spesso l’apparenza inganni: una bella coppia, tre bambini sani, sereni e beneducati, una famiglia che vive in armonia. Ma ho pensato anche che lei, bella, dolce e intelligente, che molla il lavoro per dedicarsi alla famiglia e accetta di buon grado di trasferirsi in un’altra città per seguire il marito che ha avuto una proposta professionale interessante, pensava di avere a fianco un uomo non dico grato per tutto quello di cui sopra ma quantomeno consapevole e fedele e ignorasse il fatto che lui nella nuova città si fosse cercato anche una nuova donna. Ma poi, cosa diavolo è venuto in mente a lui per intorbidire la sua esistenza con un flirt o quel che è? Come si può avere tutto e metterlo in pericolo per una sbandata? E’ vero, il fatto che io non conosca così bene le dinamiche della vita privata della bella mamma non mi permette di avere elementi che magari sono sostanziali e che, se non giustificano, quantomeno spiegano la situazione. Forse un tradimento prima o poi tocca a tutti e bisogna metterlo in conto e farsene una ragione? Mia madre mi dice sempre che se avesse voluto avrebbe avuto parecchie occasioni per seguire le lusinghe di uomini che non erano mio padre ma che ogni volta ha preferito tenere a bada la vanità per un progetto più grande, anche se spesso faticoso e non sempre così eccitante: noi. Che il tradimento sia tutta una questione di vanità, egoismo, narcisismo? Ho mille domande e zero risposte.
Mi torna in mente una spassosissima commedia con Cameron Diaz, The other woman, in cui la moglie tradita diventa amica e complice dell’amante del marito, così sexy e così diversa da lei, e assieme meditano vendetta nei confronti del fedifrago. In un momento di massimo sconforto, la moglie-Leslie Mann tra le lacrime dice all’amante-Cameron Diaz: ‘ho lasciato il lavoro, per lui mi sono trasferita in Cina che, si badi bene, non è Hong Kong, faccio la moglie perfetta e questo è il risultato’. Ancora una volta la finzione è spesso terribilmente simile alla realtà anzi, prende spunto da essa. Il problema della finzione è che c’è sempre il lieto fine. Nella realtà, no.
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