(Acanto, Hotel Principe di Savoia – Milano) Turisti a Milano
Giocare a fare i turisti nella propria città ha molti vantaggi. Primo fra tutti: non hai valigie al seguito e soprattutto non hai dovuto passare ore a scervellarti su cosa metterci o non metterci dentro, non solo per te ma anche per i bambini. Non corri il rischio di dimenticarti lo spazzolino da denti e neanche la pasta di zinco (che poi, per la legge di Murphy, succede che per mesi il culetto dei pargoli non si arrossi ma lo fa proprio quell’unica volta che parti per un luogo sperduto e non hai portato con te la la famigerata …pasta di zinco).
Non hai bisogno di controllare maniacalmente su internet le previsioni del tempo.
Non devi pensare a nulla, solo a uscire di casa. Noi l’abbiamo fatto domenica.
Per ridurre al minimo le possibilità di fastidi, capricci, crisi, sguardi di disappunto abbiamo evitato chiese e musei per concederci solo una lunga e tranquilla passeggiata ai Giardini di Porta Venezia.
Arrivati all’ora di pranzo abbiamo deciso di “fare check in” al vicino Principe di Savoia, storico hotel milanese. Praticamente un monumento della città. Insomma, per fare i turisti fino in fondo volevamo immergerci, anche solo per qualche ora, in un ambiente rarefatto e internazionale.
La domenica il Principe di Savoia organizza un brunch nel suo ristorante, Acanto, un luogo elegante e pieno di luce, inaspettatamente accogliente per le famiglie con bambini.
Al buffet un trionfo di carne, pesce e piatti vegetariani, con la cucina a vista appena oltre una grande vetrata molto scenografica.
Ovviamente non eravamo arrivati neanche al primo che questi iniziano a scalpitare e a minacciare di aggirarsi per la sala senza meta: terrore! Per fortuna (o per tutelarsi dai bambini molesti?) il Principe di Savoia ha pensato a tutto: nel sontuoso bar dell’hotel alcuni tavoli sono dedicati all’intrattenimento dei bambini, che possono colorare, dipingere e sporcarsi in libertà, seguiti da una fanciulla paziente e rassicurante di nome Elisa. Olli, che è un po’ riservata e normalmente ci mette un po’ a prendere confidenza con le persone, è immediatamente entrata in modalità “principesca” e si è accomodata su un trono colorato per darsi all’arte, conversando amichevolmente con Elisa, neanche la conoscesse da un secolo.
Bibo, più ruspante, ha preferito il tappeto per imbrattarsi allegramente coi gessetti colorati.
Io ho finito in santa pace la mia crema di piselli e zenzero e sono riuscita anche ad assaggiare un piatto di pennette con gamberi e asparagi.
Poi, finalmente soli, io e Enne ci siamo concessi un bicchiere di champagne immaginando di restare al principe di Savoia per una settimana.
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