Un figlio alla volta

Credo di avere avuto una buona intuizione nel decidere di separare i miei figli per una settimana. Avevo pensato di mandare Olli, la più grande e apparentemente più indipendente, a casa dei nonni e tenere Bibo, che vive il rapporto con la sorella come un’eterna competizione, con noi a Milano. Volevo che ritrovassero il loro spazio senza interferenze, i confini della loro individualità, evitando (almeno per un po’) li continuo confronto con l’altro, spesso causa di stress soprattutto per chi è solito uscirne più spesso sconfitto, cioè il mio secondogenito. Alla fine dai nonni ci è andato proprio lui, il mio secondogenito: 5 minuti prima di uscire dalla porta per andare alla stazione con mia madre e mio padre Olli mi si è aggrappata a un braccio e con gli occhi lucidi e la voce tremante mi ha detto ‘io no voglio andare da sola dai nonni’. Bibo, che stava giocando accanto a lei coi trenini, ha alzato lo sguardo e ha detto ‘dai nonni voglio andarci io!’. Come al solito, proprio quando pensi di conoscere i tuoi figli come le tue tasche, proprio quando ti senti più esperta di uno psicologo infantile, i figli rimescolano le carte lasciandoti spiazzata.

In quattro e quattr’otto ho svuotato la valigia dei vestitini di Olli e l’ho riempita di magliette e pantaloncini, ho infilato dinosauri e macchinine nello zainetto di Spiderman e l’ho posizionato sulle spalle di mio figlio che, serafico, si è avviato coi nonni alla stazione. Il commento di Olli, nel momento in cui ha capito di essersi sbarazzata del fratello è stato:

Mamma, sono contenta che Bibo se ne sia andato. Lui mi dà sempre fastidio. Buttalo e fammi un altro fratellino, come la mamma di Agata. 

IO: Veramente la mamma di Agata aspetta il quarto figlio e non mi risulta che gli altri 3 li abbia buttati via. Comunque sono certa che Bibo ti mancherà. Ciò non toglie che abbiamo una settimana per stare insieme da sole io e te.

Per una settimana Bibo è stato ‘il re del castello’, a casa dei nonni, il centro costante delle attenzioni di tutti: il massimo del lusso. Pare che non abbia mai manifestato nostalgia per noialtri rimasti a Milano. Solo voglia di raccontare per telefono alla sorella delle esperienze che stava facendo: che era stato al circo, a cogliere i pomodori col cuginetto. Sono fiera di dire che – a meno che i miei genitori abbiano edulcorato la realtà – il mio bambino di neanche 4 anni si è dimostrato una personcina indipendente e meno capricciosa di quanto prevedessi.Bagni Misteriosi

Io invece per una settimana ho sentito di poter fare tutto, o almeno le cose che puoi fare solo con un figlio alla volta, tipo andare dal parrucchiere o a addirittura a fare la manicure o semplicemente andare al parco senza avere due individui che richiamano la tua attenzione simultaneamente: mamma guardami! no, guarda me che sto facendo la verticale. Io e la mia primogenita ce ne siamo andate in giro per una Milano semideserta e i miei occhi erano tutti per lei. Ci siamo inoltrate all’interno della Casa degli spiriti, la torre dorata della Fondazione Prada, per sbirciare tra le opere strane e surreali di Robert Gober: io scrutavo le opere, lei ci volteggiava attorno. Abbiamo fatto, senza volerlo, attività montessoriane come sgranare i fagioli freschi: roba che se ci fosse stato anche il mio secondogenito sarebbero volati fagioli ovunque. Siamo andate a nuotare ai Bagni Misteriosi, la storica piscina degli anni ’30, appena ristrutturata e riaperta al pubblico. Abbiamo guardato insieme il remake del film Annie, di cui io avevo amato l’originale degli anni ’70, e cantato insieme Tomorrow, che a me fa venire ogni volta gli occhi lucidi e un groppo in gola dalla commozione. E, udite udite, dopo 5 anni…ovvero tutta la sua vita, Olli ha smesso per sempre di succhiarsi il dito medio e l’anulare.

La settimana di separazione è servita a tutti: ha rinfrancato me e ha fatto crescere i miei figli un bel po’. Se poi volete sapere se  loro hanno anche smesso per sempre di litigare la risposta è no, hanno ripreso ESATTAMENTE come prima. Ma almeno mia figlia non chiede più un fratello nuovo di zecca.  

The sun will come out tomorrow
So you gotta hang on
‘til tomorrow, come what may!
Tomorrow, tomorrow, I love ya, tomorrow
You’re only a day away

 

 

 

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