Un libro per pensare, un altro per tremare di paura
Un libro per pensare, un altro per temere. Curiosi? Eccovi serviti!
“Tutto è insieme rotto, incasinato e completamente a posto. Ecco com’è la vita. Sono solo le proporzioni che cambiano. Di solito, da sole. Appena pensi che è così, che sarà così per sempre, cambiano di nuovo”.
Vale tutto e il suo esatto contrario nel bellissimo e potente romanzo di Meg Mason “L’opposto di me stessa” edito da HarperCollins, che fa dell’introspezione – forte, commovente, a tratti esilarante – il nucleo centrale della storia di una donna, Martha, e soprattutto della sua salute psichica. Che è labile, che è misteriosa, che accompagna la protagonista nel corso del tempo, incastrandola quasi, stringendola in una morsa benevola e crudele, capace di esplodere nelle diverse stagioni della sua vita sparigliando ogni pretesa di normalità.
Perché tutto, apparentemente, è perfetto. Martha è bella e brillante, è sposata a un uomo che la adora e ha tutto quello che vuole. E allora per quale ragione si ritrova la sera della festa del suo quarantesimo compleanno da sola dopo che il marito ha deciso di lasciarla? Semplice. Perché, al netto della fortuna che tutti le riconoscono, lei si sente diversa, sbagliata, inutile. E le ragioni di questo sentire sono da ricercare squisitamente nel racconto della sua vita, un salto indietro nel tempo che il romanzo compie abbracciando una storia familiare vivace e ricca di personaggi eccentrici -i genitori artisti, la zia capoclan, la sorella amatissima – e da scoprire. E poi c’è Martha. Che comincia a coltivare stranezze fin dalla giovinezza, che non riesce a spiegare certi suoi gesti, che non è in grado di fare scelte giuste ma, al contrario, gioca sempre con il suo labile equilibrio. E ci sono anche le diagnosi più disparate che, nel corso del tempo, provano a dare conto di una fragilità emotiva sempre più evidente con la quale la donna dovrà imparare a fare i conti. E non lo farà da sola. Ma questo è il piacere di leggere un romanzo fortemente empatico, delicato, estremamente pudico per certi versi, che utilizza in maniera affilata anche l’ironia e l’umorismo per tratteggiare il dramma privato di chi il buio se lo porta dentro e non è detto che riesca sempre a orientarsi.
“Una persona ha bisogno di sanguinare fisicamente per farti capire che non sta bene?”. Pensateci, o lo farà Martha con voi.
Nessuno si salva da solo. Ma nemmeno grazie agli altri. L’immagine è livida e disturbante ma è esattamente quella che vuole tramettere “Secondo le regole” il romanzo di Edoardo Maspero edito da Marsilio che fa di una Milano cupa molto poco da bere la cornice di una storia a più voci dispiegata tra un’apparente quotidianità e le sirene mefitiche di un sottobosco che viene, pagina dopo pagina, a costruire un fotogramma fastidioso e oscuro in cui si muovono i protagonisti delle vicende narrate.
Non esistono mezze misure anche se apparentemente tutto potrebbe sembrare avvolto da quella patina di normalità consolante nella quale imprevisti come una gravidanza indesiderata o una malattia che sembra richiamare scenari del passato potrebbero essere tranquillamente risolti. Lo pensa Giulia, di ritorno da un Erasmus in terra spagnola dove ha avuto una relazione con Riccardo dal quale aspetta un bambino; ne è convinto Stefano, che di Giulia è il fidanzato, vittima di frustrazioni ataviche frutto del rapporto malato con il padre, che scopre di avere l’HIV a seguito di un rapporto con una escort di lusso. Eliana, quest’ultima, si è rifugiata nel capoluogo lombardo certa di scappare dallo squallore della città rumena nella quale è nata ma ha trovato una magra consolazione solo nel rapporto con Claudio, l’unico personaggio che parla in prima persona nel romanzo, un uomo sfuggente e silenzioso che lavora per un’organizzazione criminale guidata da un fantomatico boss chiamato Coniglio. È un intreccio distopico e angosciante che prende la forma di un viaggio all’inferno i cui gironi traboccano di figure ai margini, di criminali perduti, di donne sole, di uomini spietati tra cui si muovono gli attori di un romanzo che non dà tregua al lettore per spingerlo nel profondo di una disperazione nera e soffocante.
È un Bret Easton Ellis in salsa tricolore, è una celebrazione drammatica di un vuoto spesso nascosto da bei vestiti e cocktail luminosi quello che la narrazione di Maspero costruisce con una maestria angosciante dalla quale sarà difficile non farsi travolgere.
Testo di Ursula Beretta
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